domenica 15 maggio 2011

Annego felicemente in una bolla di sapone

Salve popolo!
Non so se sono più rincoglionita dal maltempo o dal manuale di storia che sto riassumendo, quindi scusatemi per eventuali errori ortografici, grammaticali (ovviamente non ho intenzione di rileggere quello che scriverò in questo post prima di domani mattina).
Un amico di Vane mi ha fatto notare, per via telematica, che oltre all'uonna esiste anche il duomo(notare il senso architettonico religioso e quello di donna+uomo). Shoccata dalla notizia ho risposto che avrei provveduto subito a studiare la specie ma non mi ricordavo che in realtà avevo già scritto sull'uonna al femminile, ovvero la dorilla.

Detto questo volevo ricordarvi che domenica 12 e lunedì 13 SI VOTA. Il referendum sull'acqua e sul nucleare non sono stati abrogati e anche se lo fossero c'è sempre quello sul legittimo impedimento, quindi andate.

Finisco in bellezza narrandovi una storiellina:
Tanto tanto tempo fa, in una terra lontana lontana viveva un vecchietto che dopo mezzanotte si trasformava in un baldo giovincello che andava a rimorchiare le ragazzine. Quanto era rugoso, brutto e flaccido da vecchio quanto era bello, aitante e audace da giovane. Manco a dirlo riscuoteva un enorme successo: tutte le ragazze più belle gli cascavano ai piedi. Una sera, mentre si accingeva ad una nuova conquista vide una signora elegante sulla sessantina. Strano ma vero il vecchio/giovane se ne innamorò a prima vista ma non poteva presentarsi e fare avances ad una signora sessantenne nei panni di un ventenne, così aspettò la mattina.
Una volta spuntato il sole e finito l'incantesimo si ripulì, si sbarbò e così rileccato raggiunse il baretto dove aveva visto la bella signora. La aspettò tutta la mattina. Al suo posto vide solo la solita gioventù bruciata da cui si staccava solo la cameriera che gli portava il suo solito bicchiere di vino rosso. Lei era veramente molto carina: fluenti capelli biondi, occhi verdi come smeraldi, mani piccole come quelle di una bambina e guance rosa come fiori di pesco.
"Chissà perchè non c'ho mai provato..." pensò il vecchio fra se e se; e proprio con questa riflessione si addormentò profondamente. Riuscì a svegliarsi solo a sera tarda, pensando che doveva avviarsi verso casa, ma non lo fece. Aspettò seduto al bar, nella speranza di riuscire almeno a vedere l'anziana signora.
Quando ormai aveva perso le speranze e mancavano pochi secondi alla mezzanotte il suo sguardo si posò nuovamente sulla cameriera.
Mezzanotte.
Non poteva crederci. Mentre le rughe sparivano dal suo volto e comparivano su quello della giovane i suoi occhi si illuminarono di felicità. La radio passò un pezzo lento che parlava d'amore. Il vecchio si avvicinò alla giovane (ormai vecchia) cameriera e la invitò a ballare.

Morale: L'amore non ha età, soprattutto se hai i superpoteri dei protagonisti.

Mi congedo con una favola della mia infanzia:


-E-

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