domenica 27 novembre 2011

Come mollare una persona lezione numero 2: "Non possiamo stare insieme, ho troppi problemi in famiglia: mia madre è a letto con l'infezione alla prostata e mio padre all'ospedale con un prolasso all'utero"

Salve popolo!

Oggi mi limiterò a fare gli auguri di buon compleanno a Jimi Hendrix e a rivendervi un suo famosissimo pezzo



Siccome ho sonno vi abbandonerò con una sua citazione

"La pazzia è come il paradiso. Quando arrivi al punto in cui non te ne frega più niente di quello che gli altri possono dire... sei vicino al cielo."

Cosa vuol dire? Non lo so. Anzi, se me lo spiegate sono anche felice.

Mi congedo.

-E-

sabato 26 novembre 2011

Come mollare una persona lezione numero 1: "Siamo due fiumi che sfociano in due mari diversi"

Salve popolo!
Dopo il grande successo di "Come spiazzare una persona", a grande richiesta ecco a voi la nuova etichetta "come mollare una persona"!

Mi scuso per la mia prolungatissima assenza, sono imperdonabile. In mia difesa posso dire che sono stata moooooooolto indaffarata e con la testa altrove piuttosto che a voi, miei amati e scarsi lettori.

Nonostante tutto, però, non ho molto da raccontarvi, quindi credo che partirò con una delle mie classiche storielline idiote:

Quella mattina, iniziata come tante altre, Richard era intento a preparare i bagagli. Non era un giorno fra i tanti. La valigia pronta sul letto, semivuota ma con tutto il necessario, sembrava eccitata quanto lui all'idea della partenza.
"Ho preso tutto? Spazzolino, dentifricio, documenti, passaporto...." girava Richard; avanti e indietro per la stanza ripetendosi questa lista come l'ave maria, sperando di non dimenticarsi niente: era importante che ci fosse tutto.
12.30 am. Era giunta l'ora. Un ultima occhiata alla valigia. "Le sigarette le ho prese?" annuì con la testa dopo tastato la tasca della sua giacca di pelle. 12.31 am. "prima vorrei prendere un caffè". 12.47 am. Chiavi alla mano Richard raggiunse la porta e la richiuse dietro di se. Il profumo dell'erba appena tagliata, portato dall'umido vento post temporale, gli stuzzicò le narici, facendolo sorridere. Valigia alla mano si incamminò con la strana sensazione d'aver vissuto solo per quel momento.
Raggiunse la cima della collina. Da lì poteva vedere tutta la città. Si sedette. Accese una sigaretta, aspirando tutto quello che poteva. Era una giornata balla da essere vissuta. Aprì la valigia, vi tirò fuori un cuscino, lo appoggiò sull'erba umida, vi appoggiò la testa sopra e si mise a dormire.

Morale: anche per le cose più banali ci vuole una ferrea preparazione.

PS: E' uscito l'ultimo album dei Nickelback, niente a che vedere con "The state" o "Siler side up" ma è comunque meritevole d'ascolto per i fan della band canadese.

Mi congedo

-E-

martedì 22 novembre 2011

Vado a vivere nell'isola che non c'è!

Ero (in realtà sto per narrare quello che sto facendo, ma è più da effetto con l'imperfetto) a ubriacarmi di mirto tranquilla in camera mia, quando tra un terremoto immaginario e l'altro (eeh già oggi va così, ma da prima che iniziassi a bere, non sono così avanti) mi resi conto di come stava andando tutto storto. Allora aprii il mio fedele portatile in cerca di svago. Ovviamente anche lui quel giorno aveva deciso di abbandonarmi. Iniziai a scrivere questo post in maniera alquanto stramba perchè lo schermo non restava acceso se non lo lasciavo socchiuso. Quindi sforzando oltremodo i già miopi occhi, continuai a scrivere qualcosa che non aveva ne capo ne coda. Notai con dispiacere che le scorte di alcool stavano finendo. Pensai di andare a fare shopping, ma ormai ero a rischio multa e dovetti accontentarmi di quel poco che restava. Ormai avevo iniziato a scrivere, cambiai la canzone che suonavano le mie cuffie..le canzoni allegre mi innervosivano, le canzoni tristi mi deprimevano. Allora iniziai a cantare. Non che fosse una novità. Era l'unica cosa che avevo voglia di fare in quel periodo, qualunque canzone conoscessi a memoria andava bene. La luce mi infastidiva, la spensi. Rimasi sola con la luce degli schermi, uno che mi forniva la tastiera ed uno che mi forniva la musica. Quest'ultimo era bellissimo...mostrava stelle e pianeti, e la nostra piccola inutilità. Notai con piacere che le scosse immaginare erano finite!! Forse continuo a narrare perchè spero in un colpo di scena. Che non c'è. Che non ci sarà. Che in fin dei conti non c'è mai stato...mi piace sperare che non arrivi perchè continuo ad aspettarlo. in fondo non si può far altro che andare avanti, quindi così sia.
=V=

lunedì 21 novembre 2011

Mi fido se ti fidi.

Mi ero, per l'ennesima volta persa. Noto con dispiacere che la mia sociopatia è ampiamente peggiorata, ma mi dispiaccio ancora di più per il fatto che alla fine aspetterò che passi da sola.

Qualche giorno fa pensavo alla fiducia. Quante volte abbiamo dato tutto per poi ricevere una delusione? A quanti abbiamo detto: "No ti puoi fidare" di una persona che poi si è dimostrata inaffidabile? Spesso ho paura di dire ad una persona quello che penso per paura di una lite che potrebbe provocare un propagarsi di informazioni personali, motivo per cui evito il più possibile la lite o l'antipatia altrui, ma al massimo adotto un lento e graduale distacco. La paura di esprimermi con gli altri mi limita parecchio. Il problema è che a volte, non si riesce a non confidarsi con qualcuno. Tutte le guide "risposte ideali" vanno a puttane in certe situazioni. Come va va'. Non puoi non ascoltare e scappare da una persona che ha bisogno di te, e non puoi nascondere a tutti quello che provi. Purtroppo ci cadrai, ti confiderai, e da lì tutto quello che fa l'altra persona di ossessionerà ed insospettirà. A meno che non sia di quelle super-amicizie, che poi non sono solo persone con cui passerai un lasso di tempo più o meno lungo, ma destinato comunque a finire.. ma tutto questo forse mi accade perchè sono sociopatica, magari le persone normali non hanno paura di avere persone intorno, di avere compagnie, di uscire con altri esseri umani e di relazionarsi.
Credo che ora mi concentrerò se la mia è una paura o è semplice odio. Vado a pensare

=V=

lunedì 7 novembre 2011

Quella malattia chiamata cinismo

Ho scoperto a cosa servono i film d'amore.. non so come ma oggi mentre commerciavo mi è venuta in mente una puntata di Scrubs dove Turk dichiara il suo amore alla moglie recitando (sotto cattivo consiglio di qualche invidioso, ma è un ricordo offuscato) il monologo romanticoso di un film [si cerco il link ora]. In poche parole i film d'amore serve a dare lo spunto agli uomini per fare i romanticoni, da quei film possono trarre frasi, gesti e smancerie varie. Per le donne invece serve a distruggersi moralmente, sperando che qualcuno prima o poi le ami come quei ragazzi finti amano quelle ragazze finte. Sperando che lui la raggiunga mentre lei sta per partire con l'aereo, prenda a pugni la Hostess perchè non vuole farlo passare e dica "No, resta ti prego, ho sbagliato ma non posso perderti". [no non trovo il link]
Quindi, i film d'amore tolgono la creatività maschile e distruggono la mente.
Per fortuna io sono dotata di una corazza detta cinismo. Il cinismo è una ormai rara malattia secondo la quale quando qualcuno ti dice qualcosa di smielato non ridi esternamente solo per non ferire i sentimenti della persona che hai di fronte, ma più quella cosa è smielata più le tue interiora si attorcigliano per riuscire a trattenere la risata. Purtroppo il romanticismo, quindi tutti quei film, quelle frasi, quelle smancerie, hanno sulla persona in oggetto l'effetto opposto di quello che vogliono avere. Del tipo "Ooooh tesorino sei più bella di una principessa incantata!" "Ommioddio che teneeeero *_*" fuori, ma dentro "ommioddio, non posso credere che possano uscire dalla tua bocca cazzate così grosse, ma cosa ho fatto di male..facciamo finta di niente, non è MAI successo!!".
Questa malattia, è molto comoda, ti dovrebbe proteggere da scottature e da delusioni. Se non ti aspetti cose straordinarie, non sarai triste di non riceverle. Se non credo che l'uomo della mia vita possa raggiungermi sul treno prendendo a pugni il controllore solo per arrivare a me (si i pugni ci devono essere), non ci rimarrò poi tanto male quando scenderò dal treno sola, arrivata a destinazione.
Il problema è che non tutti capiscono il problema dei cinici. Se trovi ridicolo ricevere certe attenzioni, non darai mai quelle attenzioni all'altro, per non essere altrettanto ridicolo, ad una persona che magari le desidera. Eggià è un problema.
Cercasi cura contro il cinismo.

=V=

sabato 5 novembre 2011

Come spiazzare una persona lezione numero 9: "Sei così Nerd che in confronto a te Mark Zuckerberg è un Amish"

Salve popolo!
Come prematuriamo in questo sabato sera? Spero a voi sia andato molto meglio che a me cari ragazzi (anche se peggio credo sia difficile)!

Ormai ho capito che sto invecchiando malissimo; più passa il tempo più mi sento a disagio con la gente che non conosco. Non vi nascondo i miei problemi relazionali ma cavolo, una volta avevo degli amici che vedevo regolarmente e con cui uscivo. Eravamo tanti disgraziati adolescenti che si divertivano male, ma almeno si divertivano. Oggi rivedo le stesse persone enon c'è più la voglia di stare insieme, la sensazione di gaia idiozia adolescienziale si è estinta insieme a morosi, università, compagnie diversi, gruppi musicali e menate varie.
Non amo molto piangere sul latte versato ma se è capitato anche a voi potrete convenire con me che è alquanto strano. In fondo si torna al solito discorso di un post di poco tempo fa: "Non riesco a ricordarmi che ti devo dimenticare". Io ODIO le ZDR!

Non so cosa sta succedendo qua intorno. Riesco a percepire che ci sono cambiamenti nell'aria, ma sembra sempre di restare incollati al punto di partenza. "Nessun uomo è un isola" disse qualche tempo fa un saggio, e la cosa potrebbe essere vera, sinceramente la condivido ma non è che più che affezionati ai nostri amici siamo attaccati al ricordo che abbiamo di loro?

Poi ci sono facebook, tweetter, telefoni, sms per gli auguri e altro a metterti a confronto con il tuo passato ed il tuo presente. Paragoni quello che sei a quello che avresti voluto essere qualche anno prima, confronti il risultato attuale con quello dei tuoi conoscenti e concludi che se tu ti fossi dato all'ippica tu avresti fatto di molto meglio.

Ma sai il che c'è?! Fanculo, io mando tutti a quel paese e al sabato sera sfogherò le depressioni di una settimana passata sui mezzi pubblici andando al cinema da sola a vedere il che mi pare o dedicandomi ad attività eremitiche affini in attesa di tempi migliori.

Deliri di un ubriaca a parte credo che farò festa.
Il post lo metto a sabato anche se in realtà sono me 2.20 di dimentica mattina.

PS: Fatevi due risate.




Mi congedo.

-E-

venerdì 4 novembre 2011

come spiazzare una persona lezione numero 8: "Da quando l'ho incontrata, vivo nell'ansia di poterla ritrovare." [Gruppo FB]]

Salve popolo!

Oggi "festeggiamo" l'anniversario dell'allagamento di Firenze del 1966 e siccome c'è una certa ciclicità negli avvenimenti quest'oggi tocca alla Liguria. Stiamo vicini ai neo-alluvionati.

Quest'oggi vi parlerò di una mia recente esperienza interpersonale con un altro soggetto del genere Homo sapiens sapiens.
Piccola premessa: anche se dalle righe dei post che scrivo non sembra, la sottoscritta ha fin dalla nascita il gravissimo handicap di non sapersi relazionare con le persone. Questo è manifestato tramite un linguaggio corporeo di chiusura, voce bassa o totalmente assente, evidente lontananza dal soggetto interlocutorio e, ciliegia sulla torta, permanente assenza del contatto visivo con il suddetto.
Questi comportamenti si manifestano principalmente in luoghi sovraffollati e in cui la presenza di estranei raggiunge il 95%. Non nascondo che questa sudditanza nei confronti degli "altri" mi ha sempre messa a disagio e da qualche anno a questa parte sto cercando rimedi per guarirne.

Fatto sta che ho sempre pensato la gente capisse il mio stato d'animo (anche se uno non studia psicologia almeno per un po' di empatia ci arriva a capire quando qualcuno è a disagio).

La suddetta esperienza recente ha fatto naufragare questa mia credenza.

Situazione:
Dopo un non semplice accordo telemantico e multipiattaforma, la sottoscritta si è incontrata con un non meglio specificabile soggetto A.
Anche se il nostro livello di conoscenza reciproca rasenta più o meno lo zero A ed io ci conosciamo da abbastanza tempo, quindi ero a mio agio e, convinta di non fare la solita figura dell'emo depressa, mi sono presentata pimpante e vivace, certa che sarebbe stato lo stesso per l'interlocutore.
Niente di più errato. A mi avrà guardata negli occhi circa 3 volte in una conversazione di un ora e un quarto, le spalle rigide, sorrisi contanti sulle dita di una mano. Meno male ho trattenuto la conversazione su argomenti introdotti da A perchè altrimenti la cosa sarebbe stata più imbarazzante di quanto non lo sia già stata. Non fraintendetemi, mi ha fatto piacere rivedere A dopo tanto tempo ma presentava i sintomi della classica persona che ha litigato da poco con il partner, di cui io OVVIAMENTE non so neanche l'esistenza, quindi limito ai sintomi senza dare ulteriori giudizi.

Ammetto che per una volta è stato simpatico essere il soggetto meno impacciato dei due ma questa cosa mi ha portato a riflettere:
Molte delle persone che conosco da moltissimo tempo e con cui ho rapporti abbastanza frequenti non guardano spesso negli occhi, si muovono in modo ossessivo verso la porta o la strada, controllano il telefono, si tengono a distanza di sicurezza e tante altre cose che non sto ad elencare...ed anch'io lo faccio! Forse molto più spesso di loro.

In conclusione, più passa il tempo e meno capisco le persone, comprese quelle che frequento quotidianamente. Siamo un mondo da scoprire chiuso a doppia mandata da un milione di lucchetti di cui non troviamo la chiave. Crediamo di conoscere gli altri e in realtà non abbiamo stretto la mano neanche a noi stessi. Bah, roba da psicologi (e io non ho mai fatto psicologia).

Al fine di ampliare il vostro orizzonte di analisi degli esseri umani vi consiglio l'approfondimento di alcuni termini riguardanti la Comunicazione Non Verbale:


e tanti altri. Qui ho linkato solo le pagine di Wikipedia ma su Google books troverete moltissimi libri consultabili gratuitamente online sull'argomento. Altrimenti ci sono sempre le buone vecchie e sane biblioteche. 

Mi congedo.



-E-