giovedì 31 marzo 2011

anche no!

Oggi pensavo all'utilità della guida: "Sani principi per una vita senza rotture di scatole".. pensandoci non sempre si vuole essere simpatici agli altri...
Da qui è iniziata la stesura della:
"Guida scaccia intrusi"
Premettiamo che spesso e volentieri, non è facile liberarsi di persone mal volute... spessissimo sono troppo stupide e non capiscono tutti i messaggi CHIARI che gli inviamo.
1 - non rispondere a messaggi di posta, su facebook o sms;
2- nel caso bloccare l'interessato su MSN;
3- quando suona il telefono, non rispondere, non attaccare, lasciare che il telefono suoni allegramente (per rendere la cosa più facile assegnare una suoneria particolarmente gradevole all'interessato);
4- quando si incontra il personaggio per strada, salutare, ma continuare a camminare, sperando non vi segua;
5- se vi segue, o addirittura ve lo trovate nella stessa stanza o nella stessa tavolata o, insomma, non c'è via di fuga, rispondere in maniera veloce a qualunque discorso ("si", "no", "ok", "mah", "boh", "tu pensa" o al massimo "davvero?");
6- evitare il suo sguardo, se la/lo guardi dritta negli occhi, le/gli dai qualche speranza e partirà all'attacco;
7- se parte con le fatidiche frasi "ti voglio bene" o simili, accennare un sorriso, se si è coraggiosi ringraziare... ma non dire anche io;
8- se è sfacciatamente testone e chiede "e tu?" rispondere: "io sono una persona riservata";
9- in caso di un invito ad uscire, inventare una storia assurda, in modo che non possa replicare, ma che capisca che è solo una scusa;
10- per sfuggire dal punto 5, evitare gli amici in comune.

In bocca al lupo.

=V=

mercoledì 30 marzo 2011

Salve popolo!
La stancuria (no, non ho sbagliato a scrivere) si è impossessata di me, senza contare il litro di birra che sta liberamente scorrendo nelle mia vene; Ne approfitto per riciclare un'altra recensione: Tutto su mia madre di P. Almodovar.


Tutto su mia madre (1999), primo capitolo di una trilogia che Pedro Almodovar dedica alla figura della donna i cui altri titoli sono Parla con lei e Volver.
Tutto su mia madre è la storia di Manuela(Cecilia Roth), giovane infermiera che assiste alla morta del figlio Esteban(Eloy Azorin), investito da una macchina il girono del suo diciassettesimo compleanno, lasciando incompiuto un breve racconto su di lei da cui il film prende il titolo.
Manuela tornerà a Madrid, città da cui era scappata per colpa del marito Esteban/Lola(Toni Cantó), transessuale dal carattere estremo che ha “il peggio dell'uomo e il peggio della donna” a cui vuole raccontare del figlio.
A Madrid ritroverà l'amica Agrado (Antonia San Juan), chiamata così perchè per tutta la vita ha cercato di rendere la vita gradevole agli altri, anche lei transessuale; incontrerà Rosa (Penelope Cruz), suora laica rimasta incinta e siero positiva dopo un rapporto con Lola.
Manuela si metterà a lavorare per Huma(Marisa Paredes), attrice lesbica che sta portando in Tournee “Un tram che si chiama desiderio” (Tennesee Williams), rappresentazione a cui Manuela ed il figlio Esteban avevano assistito la sera della morte di lui. Huma, che nella commedia interpreta Blanche, ha una complicata relazione con la giovane eroinomane Nina(Candela Peña), sua co protagonista nella parte di Stella.
Le figure maschili sono quasi totalmente assenti, fatta eccezione per il giovane Esteban, la cui presenza sarà costante dall'inizio alla fine, e se ci sono non si dimostrano affatto forti: il padre di Rosa è malato di Alzaimer, Lola è sieropositivo, i due tecnici del teatro in cui lavora Huma sono totalmente sopraffatti dalle decisioni di lei e delle altre protagoniste che orbitano in quella sfera. Per esempio quando Nina è “fatta come una zampogna”, quindi impossibilitata a recitare, è Huma che prende la decisione di farla sostituire da Manuela, che aveva già interpretato quella parte nella sua compagnia di dilettanti argentina; oppure ricordiamo la sequenza in cui Agrado sale sul palcoscenico, annunciando l'annullamento dello spettacolo, perchè Nina e Huma non si possono presentare, iniziando poi a raccontare al pubblico la storia della sua vita terminando dicendo “una è più autentica, quanto più somiglia all'idea che ha sognato di se stessa”.
Quello di Almodovar è un film dove il colore rosso può essere definito come un personaggio a se: Rosso è il cappotto che indossano Mauela e Rosa, il divano in casa loro, i capelli di Agrado, Lola e Huma, il sipario del teatro. Rosso è il cuore di Esteban, il suo sangue, donati, per salvare la vita ad un altro uomo. Rosso è il colore dell'amore, quello di una madre come quello che Huma prova per Nina, e delle passioni erotiche che sono parte del primo mestiere di Agrado (la prostituta).
Almodovar nella pellicola cita esplicitamente due opere che non possono non influenzare direttamente la trama: “All about Eve”(Joseph L. Mankiewicz, 1950),distribuito in Italia col titolo “Eva contro Eva”), e “un tram chiamato desiderio”.
Manuela interpretava Stella in “un tram che si chiama Desiderio”, Lola faceva Kowalsky. Manuela come Stella scappa dal marito con suo figlio. E' dopo aver assistito alla reppresentazione del dramma di Tennesee Williams che il giovane Esteban muore. “Un Tram che si chiama desiderio ha segnato la mia vita”, dice Manuela ad Huma.
“All about Eve” non è solo un elemento di riflessione sul titolo della pellicola di cui stiamo trattando. Manuela si mette al servizio di Huma come aiutante come fece Eva (Anne Baxter) con Margo Channing (Bette Davis); inoltre dopo aver interpretato la parte di Stella al posto di Nina quest'ultima le chiede spiegazioni, spalleggiata da Huma. Queste sono solo due occasioni in cui il film di Almodovar è speculare a quello di Joseph L. Mankiewicz.
Tutto su mia madre si chiude con la dedica del regista, la quale recita così:
“A tutte le attrici che hanno fatto le attrici, a tutte le donne che recitano, agli uomini che recitano e si trasformano in donne, a tutte le persone che vogliono essere madri. A mia madre”. In Tutto su mia madre Manuela, Huma, Rosa, ogni protagonista recita una parte.
Manuela finge d'essere una donna forte, si chiude nella sua condizione perenne di madre e sorella accudendo Rosa durante la gravidanza, adottando il bambino di lei. Huma per vivere fa l'attrice ma come donna “è tutta sbagliata” come dice Manuela tramite le labbra di Rosa. Agrado, nonostante sia un personaggio fisiologicamente doppio, è l'unica che non finge, è sempre se stessa, dice quello che pensa e lo fa tanto davanti agli spettatori del teatro quanto in una sua conversazione con Nina cercando di convincerla che l'eroina non vale quanto l'amore che Huma prova nei suoi confronti.
Tutto su mia madre è un film simmetrico: Esteban è il vero nome di Lola, i suoi due figli nati rispettivamente da Manuela e Rosa si chiamano come lui. Manuela scappa da Barcellona e da Lola, per poi tornare dopo la morte del figlio, fuggire nuovamente con il bambino di Rosa, ed in fine tornare dalle due amiche Huma e Agrado.
La prima sequenza mostra la morte di un uomo e il procedimento per la donazione dei suoi organi, di cui Manuela si occupa non sapendo che la stessa sorte spetterà poco dopo a suo figlio, la cui morte, avvenuta alla fine della rappresentazione di “un tram che si chiama desiderio”, viene annunciata da uno scampato tamponamento prima dell'entrata in teatro, la sera del suo compleanno.
Tutto su mia madre è un'introspezione sui temi della sessualità (uomini che diventano donne, donne che amano donne, madri senza figli), del trapianto di organi, sui ruolo dell'attrice sulla scena e nella vita (Manuela nella sequenza in cui dice ad Huma di essere in grado di sostituire Nina dice di saper improvvisare e mentire molto bene), ma soprattutto è un affresco di colori brillanti che narra una storia di donne qualunque, unite dal filo rosso del destino, un filo rosso chiamato Esteban.


Mi congedo.
-E-

martedì 29 marzo 2011

Salve popolo!
Sono tornata a casa alle 20.00 per dover riuscirne alle 21.00, quindi questo post sarà velocissimo.
Oggi all'università al posto di fare la solita lezione di "Storia del teatro contemporaneo" (notare l'altezzosità del nome della materia) si è presentato un tipo ganzissimo che ha studiato il Metodo Stanislavskij a Mosca.
il tipo (che chiameremo T) ha "spiegato" ininterrottamente dalle 10.15 alle 13.10-13.15, c'ha fatto divertire, abbiamo interagito e, soprattutto nessuno si è addormentato, cosa che succede molto spesso durante le lezioni della prof (detta M), donna odiosa e acida che del suo ramo di studi ne sa a pacchi, lo sa e non so per quale arcano motivo tende a farcelo notare molto bene.
Ora, io mi domando: perchè tutte le volte che M fa lezione inizio ad odiare il teatro in tutte le sue forme e quando ne parla qualcun altro sono così ispirata da voler diventare la nuova Duse o il nuovo Brecht???
Non capisco se sono i professori incapaci a rapportarsi con noi perchè sono spocchiosi o se l'incomunicabilità è reciproca e dovuta a fattori anagrafici.
"Ai posteri l'ardua sentenza".

Guardatevi questo film, merita molto:


Che la Sforza sia con voi!
-E-

lunedì 28 marzo 2011

Capitan Findus è gay, il mio panda è astemio e il mio ficus è anoressico

Ho poco tempo e poche idee...
allora allora vediamo di produrre qualcosa di improvvisato e alla svelta, magari privo di senso logico.

Ero in uno splendido campetto, pieno di fiorellini rossi, gialli, verdi e turchesi.
Passa un coniglio bianco in tutta fretta, ma sono troppo pigra per seguirlo.. e poi non capisco perchè dovrebbe interessarmi.
La curiosità è simbolo di intelligenza, ma io sono troppo furba per darlo a vedere, nessuno deve scoprirlo... specialmodo a causa di un coniglio bianco col panciotto ed un orologio.
Mi sbilancerei se fosse un narvalo emo, ben vestito... o un licaone canterino.
Improvvisamente il cielo si scurisce ..... uno stormo di macachi volanti sta attaccando....... devo scappare....e così devo svegliarmi un'ennesima volta..
Maledetti macachi......

Ora quei pazienti lettori verranno bombardati psicologicamente dalla canzone del narvalo.. la senti una volta.. ti perseguita per sempre.
http://www.youtube.com/watch?v=ykwqXuMPsoc&feature=related

=V=

domenica 27 marzo 2011

Se li conosci li lieviti

Salve popolo!
E' stato deciso dal consiglio intergalattico che a causa dell'alto numero di radiazioni il nostro pianeta diventerà la Stazione Radio della galassia. Yoda dice inoltre che abbiamo bisogno di speaker e tecnici, quindi fatevi avanti.
Messaggi di servizio a parte mi stavo domandando cosa stavano facendo i miei lettori preferiti. Tutto bene? Passato buona giornata e un fantastico sabato sera? Se "si" mi fa piacere, se "no" ricordatevi che può sempre andare peggio.

Stanotte, nel mio candido lettino stavo meditando sulle cose da fare per mantenere una buona vita sociale senza troppi rompimenti di (passatemi il termine) coglioni. Le condividerò con voi:

Sani principi per una vita senza rotture di scatole

  1. Fingersi interessati a quello che gli altri ti dicono
  2. Per evitare discussioni inutili dargli sempre ragione
  3. MAI dare consigli. Se qualcuno ti parla vuol dire che è convinto di quello che fa (anche se si comporta da imbecille), quindi sorridere ed annuire a qualsiasi affermazione
  4. Nel caso ti chiamino al telefono e tu non voglia stare a sentire lamentele inutili hai due possibilità:  
    1. Non rispondere
    2. Inframmezzare le frasi dell'interlocutore con "mh", "si", "vero", "non so cosa dire", "già", "hai ragione" etc etc , ricordandosi di spegnere il cervello prima di iniziare la conversazione
  5. Nel caso un/a tuo/a amico/a abbia una relazione sentimentale con un soggetto che a te non va a genio e che sai benissimo essere sbagliato per lui/lei, fingi ugualmente giubilo ed eclissati gentilmente; questo perchè le persone sono giustamente libere di sbagliare da sole e anche se tu esprimessi la tua opinione non solo non importerebbe all'amico/a, ma correresti il rischio di farti odiare, disprezzare.
  6. Se una coppia ti invita ad una serata in tre di sempre di no
  7. Nel caso qualcuno ti inviti in un posto dove tu non hai la minima intenzione di andare rispondi "No, grazie per l'invito", nel caso continuino a romperti i maroni rispondi nuovamente "No, grazie", al terzo invito di seguito sei autorizzato a mandare a fanculo.
  8. Mai dire a qualcuno cose come "ti voglio bene", "mi manchi" o altre sdolcinerie simili: potrebbe approfittarsene. 
  9. Ovviamente evitare accuratamente di farsele dire: sono un buon modo per iniziare a chiedere qualcosa (Es: Elizabeth, ti voglio tanto bene...potresti per cortesia.......) .
  10. DIFFIDATE SEMPRE di chi si fa sentire improvvisamente dopo tanto tempo: vuole sicuramente qualcosa e questo coincide con nuove rotture di palle.
  11. Se notate qualcosa di diverso in un parente/amico fategli sempre i complimenti a prescindere dal fatto che li pensiate o no. In questo modo lo terrete buono per un po'.
  12. Mai permettere ad una persona logorroica di rintracciarvi tramite Telefono/mail/facebook/Skype. Potreste pentiverne.
Ci sarebbero molti altri punti ma mi sono rotta e devo andare a studiare. Vi lascio con un pezzo dei Bluvertigo


buona domenica e che la Sforza sia con voi.
-E-

sabato 26 marzo 2011

ho una fame che mi mangerei tutti i protagonisti della canzone "i due leocorni"

In queste giornate di primavera (che mi rendono particolarmente incazzata), piene di sole (che mi rende particolarmente incazzata) e di animali che ti svegliano con il loro canto (.........), mi viene voglia di starmene a letto a poltrire ore, giorni, se potessi, forse, anche settimane.
Invece sono qui, di Sabato, al lavoro.. come può essere ingiusta la vita....

Pochi giorni fa ho anche spedito un curriculum al cupo mietitore, spero tanto che mi chiami per fissare un colloquio, quello sì che è un lavoro perfetto.

Non so se è giusto, non so se arrivata alla fine cancellerò tutto, non so.. ma intanto lo faccio... Scusandomi in anticipo per il coinvolgimento personale e la probabile noiosità.

Mi chiedo spesso e volentieri, cos'è che spinge le persone a dare consigli non richiesti a chiunque, amici, conoscenti, sconosciuti.. tutti insomma.
Consigli buoni, consigli pessimi, consigli filosofici, utili, inutili, fuori luogo, richiesti, non richiesti, comodi, scomodi, sarcasticamente cattivi, egoistici, altruistici, morali, immorali...... basta va là.
Più e più volte ho pensato di scrivere a proposito di ciò, generalmente quando mi spaccano i cojones riguardo ai piercing, ma non m'aggradava mai e finivo per cancellare.
Oggi l'ispirazione è tornata, grazie ad un mio amico che ha ricevuto il consiglio (che in molti casi sono ricatti mascherati da consigli = consigliatti ) di lasciar perdere una determinata ragazza, perchè l'amico dell'amico del mio amico era interessato a lei. Da adesso chiameremo i soggetti A (l'amico del mio amico) e B (il mio amico).
Perchè A, trovandosi in mezzo a due amici non ha deciso di restare neutrale rimane un mistero.
Fatto sta, che B essendo uno sciocchino, ha seguito il consigliatto di A, avendo poi sensi di colpa pazzeschi per la contesa fanciulletta innocente.
Aimè A è privo di coscienza, quindi mai si accorgerà di aver reso il povero B infelice e vivrà per sempre privo di rimorsi...

Breve esempio di consiglio NON voluto, tra amici, che ha compromesso varie situazioni.
B avrà perso un'occasione forse buona, forse no, non si saprà mai, si sentirà a lungo in colpa per aver abbandonato una persona a cui si stava affezionando ad ogni modo.. e secondo me avrà anche qualche risentimento nei confronti di A.... A a parer mio avrebbe dovuto ricevere un bel vaffanculo!!

Perchè è sottolineato? Perchè anche io sono stata spinta da quella forza malefica che spinge a dare consigli non richiesti... quella forza che mai capirò.

La razza umana è una razza pazzesca!
Ogni essere umano è menefreghista e allo stesso tempo impiccione.
Ci rifiutiamo di restare soli e pretendiamo di essere lasciati in pace.
Vogliamo esprimerci ad ogni costo ma non vogliamo essere criticati.
Combattiamo per un equilibrio, un equilibrio inesistente.. per avere una vita equilibrata, dovremmo essere soli. Se riuscissimo ad essere soli, non sapremmo sopravvivere.
Cerchiamo di raggiungere la perfezione, cosa che ci renderà eternamente insoddisfatti. Raggiunto un obbiettivo, ne troveremo sempre uno nuovo.. e riinizieremo a lottare. SEMPRE.. certo, fin quando non moriremo. Allora i nostri sforzi svaniranno, ma almeno saremo in pace.

Una =V= presa impovvisamente da una fase mistica

venerdì 25 marzo 2011

poveri voi!

Nel mio viaggio in treno casa-lavoro, come è mia buona abitudine, stavo leggendo i racconti di Poe. Tutti fantastici, ma quando i miei occhi hanno incotrato "Eleonora", tutto si è fermato. Il mondo è rimasto immobile per farmi godere meglio di quelle righe, di quella saggezza. Siccome sono buona e giusta, vi renderò partecipi dell'inizio della storia.

"Gli uomini mi hanno chiamato pazzo; ma ancora non è risolta la questione se la pazzia sia o non sia l'intelligenza più elevata, se molto di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo, non scaturisca da una malattia del pensiero, da umori della mente esaltati a spese dell'intelletto generale. Coloro che sognano a occhi aperti avvertono molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. Nelle loro grigie visioni essi afferrano squarci d'eternità, e svegliandosi vibrano intimamente allo scoprire di essere stati sul limitare del gran segreto. A tratti, imparano qualcosa della sapienza che riguarda il bene, e qualcosa di più sulla pura conoscenza del male."

A questo punto, se avete un pensiero sfuggente come il mio, sarete altrove con la testa.
Ragionando, immaginando o sognando, perchè sì, noi sogniamo anche di giorno.. quindi ogni altro mio parlare sarebbe superfluo.
Buona giornata!
=V=

giovedì 24 marzo 2011

Operiamo il cervello al neurone dell'acqua lete

Salve popolo!
Acqua, sole, terra e antani si sono fusi in una sola cosa per creare una cosa orribile e meschina, la quale, presto o tardi, trasformerà l'umanità in un conglomerato di burattini insignificante soggetti solo alle sue leggi.
Volete sapere sotto che forma si trova l'orrenda creatura? Siete curiosi? Allora non ve lo dico, così imparate a farvi gli affari vostri.
Per il resto sono stanchina quindi non vi tratterrò oltre.
ricordatevi solo una cosa: Google libri è inutile.
Che la Sforza sia con voi.

-E-

martedì 22 marzo 2011

The Truman Show

Salve Popolo!
Riciclo nuovamente la recensione che ho scritto per il corso di critica cinematografica. I hope you like it!



The Truman Show (Peter Weir, 1998), tragicomico affresco della società moderna che nell'anno di uscita del film stava muovendo i primi passi nella vita televisiva mondiale. Baluardo di questa pellicola è senza dubbio l'attore canadese Jim Carry, conosciuto ai più per commedie non troppo impegnate come The Mask, Ace Ventura, Scemo & + scemo ed Il rompiscatole, ma anche capace di ruoli importanti come in Eternal Sunshine of the Spotless Mind (distribuito in Italia con l'ingrato titolo di Se mi lasci ti cancello) e Number 23. Carry possiede un fisico plastico, quasi artificiale, sembra un uomo di gomma, questo anche grazie alla sua straordinaria mimica facciale; probabilmente è per questo che Weir lo ha scelto per interpretare l'uomo vero in un mondo finto (Truman, True+Man, uomo vero).
The Truman Show è la storia di Truman Burback, assicuratore, uomo normale con una vita apparentemente normale, in realtà protagonista assoluto di uno show tutto suo, prodotto dal regista Christof, signore incontrastato, Dio creatore del piccolo mondo artificiale da commedia del telefono bianco chiamato Seaheaven, egli è tanto violento e vendicativo quanto affettuoso nei confronti del suo figlio diletto.
Rappresentativa per esplicare la figura di Christof (Chist + Off, senza Cristo) è una delle sequenze finali in cui scaglia una tempesta contro la barca del povero Truman, la cui colpa è avergli disubbidito volendo scappare nel mondo reale; passata la tempesta, però, Christof parla affettuosamente al figlio che vuole proteggere dalla crudeltà presente nella società al di fuori del reality (“là fuori non troverai più verità di quanta non ne esista nel mondo che ho creato per te. Le stesse ipocrisie, gli stessi inganni... ma nel mio mondo tu non hai niente da temere”)
Nel corso della storia questo microscopico universo inizia a sgretolarsi lasciando il povero Truman in balia della dura realtà: tutto è finto, moglie, amici, lavoro, casa. Lui è l'unica cosa reale.
Gli avvenimenti si susseguono per tutti i 103 minuti della pellicola, in modo frenetico, con uno stile televisivo che lascia poco respiro allo spettatore sballottato fra un flashback e l'altro, tutti gentilmente offerti dal programma, come un riassunto delle puntate precedenti. Gli sguardi in camera (Truman che ogni mattina si guarda allo specchio inventandosi delle storie), gli spot pubblicitari (enunciati  molto spesso da Meryl) che interrompono la narrazione, telecamere nascoste, i mascherini frequenti nelle inquadrature; tutto lascia intendere d'essere davanti ad una finzione, la quale, però, si svolge su più piani narrativi:
C'è la storia di Truman, quella che lui crede la vita vera nella cittadina di Seaheaven, c'è la storia dello Show seguito dai telespettatori, i quali lasciano la televisione accesa la notte perchè Truman “gli tiene compagnia”, e dei tecnici che vi lavorano; questi due piani si fondono e si confondono agli occhi di noi spettatori voyeur privilegiati di entrambi i mondi irreali. Vediamo Truman che si reca a lavoro, ma possiamo anche sbirciare nella casa di due anziane signore, telespettatrici dello show, le quali possiedono un cuscino con la fotografia di Truman, o di un altro buffo personaggio che lo segue dalla vasca da bagno.
 Altro testimone privilegiato del grande spettacolo è Truman, il quale vive dell'interno, da prima ignaro personaggio della pantomima, che però recita abilmente la sua parte con i suoi motti ripetitivi, il più famoso dei quelli “Se non ci dovessimo rivedere buon pomeriggio, buona sera e buona notte”, ripetuto sorridendo ogni mattina ai vicini. 
In questo mondo fittizio c'era, però, qualcosa, o meglio, qualcuno di reale: Sylvia. Lei, molla scatenante dei dubbi di Truman riguardo al mondo in cui vive: Lei, di cui ricorda perfettamente il volto tanto da riuscire a ricomparlo in un collage assemblato tramite gli elementi facciali rubati alle fotografie delle modelle da rivista. Lei, che attacca il Dio creatore nelle sequenza dello speciale per i trent'anni del “Truman Show”. Lei, che possiede una spilla dove c'è scritto “Come andrà a finire?”, ripropostaci per ben due volte nella pellicola. Ebbene, non sappiamo “come andrà a finire”. Non sappiamo se Truman sarà felice, ricco, povero, se ritroverà Sylvia o se si perderanno. 
Truman, che durante lo Show era protagonista assoluto, seguito dalle telecamere, ci fa perdere le sue tracce una volta varcata la porta dello studio televisivo, evento che coincide con la fine delle trasmissioni.
The Truman Show è molte cose: E' il film che stiamo guardando, è il programma televisivo seguito da milioni di spettatori, è discorso sulla religione, sul libero arbitrio. E' anche un'opera che riflette sul cinema e lo cita, inserendoci i nomi di famosi attori: per esempio la moglie di Truman si chiama Meryl come la Streep; Il suo migliore amico è Marlon come Marlon Brando, ogni strada o piazza di Seaheaven porta il nome di una famosa Star. 
Nella storia di Truman, fantascienza e attualità si fondono portando gli spettatori a riflettere sull'epoca della globalizzazione, in cui il grande fratello osserva i loro movimenti; forse siamo anche noi prigionieri, spettatori e protagonisti di un grande show. Temi simili, ma posto sotto un'ottica diverso sono riprposto l'anno dopo in Matrix, film del Fratelli Wachowski (Matrix reloded, Matrix revolution, V for Vendetta). The Truman Show e Matrix, due film diversissimi ma che si pongono (e ci pongono) gli stessi quesiti a cui però non riusciamo a rispondere.

Mi congedo.
Che la Sforza sia con voi.
-E-

lunedì 21 marzo 2011

Per hobby, ho paura del buio

In questa giornata pessimistica, con zero voglia di essere qua, mi ritrovo a sognare qualcosa.... qualunque cosa.. decisamente fuori fuoco e lontana, ma diversa da ciò che sto vivendo.
Magari sto solo sognando di sognare, o forse sono semplicemente impazzita...
ogni volta che cerco di capire, la mia mente torna altrove, dimenticando tutti quei brevi ragionamenti che ero riuscita a fare.
Chissà se ero vicina alla soluzione? Chissà se ci ho realmente pensato?
Piena di interrogativi (senza esclamativi), ma senza alcuna frase che li preceda. In cerca di una risposta ad una domanda mai formulata.

Maledizione. Desidero solo andarmene a letto.

=V=

domenica 20 marzo 2011

La penna ha smesso di funzionare, quindi mi do all'ippica.

Salve popolo!
So di non essere stata molto presente in questo periodo ma vi ho comunque lasciati nelle sapienti mani di Vane e quindi siatene felici e contenti come un pappagallo appollaiato sul suo tespolo intento a sgranocchiare il dito del padrone che si ostina a tenerlo in gabbia.

Vorrei trovare qualcosa di carino da scrivere ma non ho molte idee, quindi vi racconterò una storia:
C'era una volta, tanto tanto tempo fa, una fata arancione che viveva felice in un prato nel suo bel mondo brillane e (appunto) fatato.
Un giorno, giunse un orco bruttissimo che voleva prenderla in sposa. La fatina, che era anche bellina, credeva di meritarsi di più e lo rifiutò senza dargli alcuna spiegazione:
"Vattene via orcaccio, non ti voglio vedere" disse e se ne andò.
L'orco, che era brutto quanto scemo non capì o non volle capire quindi si mise a trotterellare dietro di lei come farebbe un cagnolino dietro al padrone. La fatina, credendo che la volesse uccidere per vendicarsi dell'offesa subita si mise a volare più in fretta che poteva. Intanto il cielo si stava facendo scuro e un temporale li sorprese proprio nel bel mezzo del loro "inseguimento" Tuoni, lampi, fulmini e saette cadevano copiosi sul prato brillante e fatato della fatina bellina che nel mentre continuava a volare via dall'orco brutto quanto scemo che la voleva prendere in sposa.
Le gocce di pioggia cadevano sulle ali della fatina, che diventavano sempre più pesanti e di lì a poco non avrebbero più volato. Improvvisamente spuntò fuori un orco ancora più brutto di quello che inseguiva la fatina. I due iniziarono a lottare per la sua mano.
[Ora la fo breve perchè mi sono rotta]
Vinse l'orco più brutto (che era scemo tanto quanto l'altro) e sposò la fatina.
La morale di questa storia potrebbe essere "A volte è bene accontentarsi e non fare troppe storie perchè potrebbe andare peggio". INVECE NO!!!!!!!
Il vero sconfitto della storia è l'orco più cattivo e più scemo!
La fatina tanto bellina era una despota della malora, cattiva più dei due orchi messi insieme. Il nostro povero orco brutto e cattivo finì i suoi giorni come uno schiavo, denutrito, maltrattato e torturato dalla fatina tanto bellina ma bastarda dentro.
La favola non ho una morale ma una logica di fondo; non so ancora quale, ma sono sicura che c'è.

Mi scuso per il post sgrammaticato e probabilmente con un numero infinito di errori di battitura ma non ho tempo di rileggerlo.
Mi congedo.
-E-

venerdì 18 marzo 2011

Ambrogio.. avrei un laguorino

Avrei voluto fare un post profondo e ricco di emozioni....
ma il continuo via vai di clienti me lo ha impedito.

A questo punto non mi resta che scrivere qualcosa di immotivatamente cattivo verso qualcosa o qualcuno. Mi viene in mente solo quel conigio-pecora che ho visto nel negozio di animali domenica....

No  no  no!!
Parliamo dei bimbi viziati!!!

Ecco, tra le persone che mi hanno impedito di scrivere un bel post, spicca incontrastata una ragazzina (con evidenti tendenze dorillesche) che per 20 minuti ha litigato con la madre perchè l'accessorio che desiderava non c'era.
Dopo diverse gnole (non ne sono sicura, ma nel caso gnole sia una forma dialettale, significa noiosi capricci), la madre anzichè dirle: "non c'è, andiamocene" ha iniziato a proporle alternative (alcune anche buone)... Segue una serie di insulti alla mamma che doveva farsi i cazzi suoi e subire le sue lamentele e pianti. Quell'accessorio era vitale.. ho mandato in depressione una fanciulla innocente. Spero non mi arrivi il conto dello psicologo.

La mia conclusione è: la mamma meritava tutti gli insulti! Non perchè non c'era quello stupido affare, ma per il semplice fatto che lei ha cresciuto sua figlia in una maniera indegna (amo questo termine). E' solo colpa sua se sua figlia è una spocchiosa viziata. Di conseguenza è solo colpa sua se la insulta pesantemente.

Morale: viziare i figli è sbagliato.Nel presente sarà solo in grado di pretendere. In futuro non sapranno comportarsi con gli altri e non sapranno accettare di non poter avere tutto. Insomma saranno soli ed insoddisfatti.

=V=

martedì 15 marzo 2011

In una generazione in cui il "ti voglio bene" è una moda, io mi sento esclusa

Condividere questo titolo su facebook.
Uscire.
Tornare la mattina dopo.
Trovare "nooo io ti voglio bene" (apprezzato dalla persona in questione, per carità, ma .... ).
Rileggere.
Rileggere (devo aver per forza letto male).
Rileggere (prendere consapevolezza di aver letto bene).
.
.
.
Piangere.
Chiudere facebook.
Deprimersi.

Questo è ciò che è accaduto questa mattina. Mi chiedo se il significato del messaggio in questione fosse complesso. Non mi pare a dire il vero. Cioè.. ne sono quasi convinta.
Ad ogni modo ciò ha riconfermato quello che mi creava dispiacere. Il "ti voglio bene" non è più un desiderio di comunicare affetto alle persone che sono importanti.
E' una moda e basta (ci sarebbe molto da parlare anche sul "ti amo", ma quello mi crea traumi troppo forti per esprimermi). Sono parole che si dicono a chiunque, dopo il "piacere, mi chiamo........" .

Preferisco la mia associalità che tutto questo falso affetto.

Stop.

=V=

lunedì 14 marzo 2011

Chi ha peccato si scagli in testa una pietra

Salve popolo!
Non so voi ma l'aria radioattiva e le piogge acide stanno distruggendo le mie povere piantine, credo farò presente la cosa alla C.I.A. (Confederazione Italiana Agricoltori) per vedere se almeno loro possono farci qualcosa.
Comunque oggi sono felice; sono felice perchè ho scoperto una verità che vi lascerà senza parole:
Nel momento esatto che tu cerchi una persona questa ha sicuramente 100 miliardi di cose da fare migliori che stare a sentire te. Questo non è solo matematicamente certo, molti scienziati hanno testato questa formula su un numero considerevole di persone e tutte sono risultate essere inclini alla tendenza a sparire nel momento meno opportuno...chissà per quale ragione.
Comunque l'altra sera ho avuto la riprova di quanto più essere squallida la visione delle nuove generazioni ma la cosa non mi ha sconvolto più di tanto: ormai le dodicenni in monigonna e tacchi a spillo saltano fuori come funghi ed il look antiestetico e sempre uguale dei ragazzi ormai li rende indistinguibili l'uno dall'altro. Lancio un appello a tutte persone tristemente uguali alla massa che leggono questo post:
UN PO' DI ORIGINALITA', CAZZO!

Poi, sono d'accordo che non si giudica un libro dalla copertina, ma manche in questa stramaledettissima epoca iper-capitalistica mi rifiuto di pensare che tutti i libri siano uguali.
Vabè, sto diventando monotona; mi congedo con un un pezzo che la maggior parte dei falsi punckettoni crederanno sia dei Green Day...E INVECE NO!!!!!
E mo' beccatevelo in tutta la sua magnificenza:

Che la Sforza sia con voi.
-E-

domenica 13 marzo 2011

La solitudine dell'antani non prematurato

Salve popolo!
I Menes menes sembrano riturarsi dai campi di battaglia perchè sconfitti dai Gufi nella fretta campagna lombarda.

Oggi non ho niente di particolare da scrivervi quindi riciclerò una specie di recensione che devo portare martedì all'università.
La recensione riguarda il capolavoro di Vittorio De Sica e Cesare Zavattini "Ladri di biciclette" (1948), se non l'avete mai visto sappiate che è uno dei 100 film da vedere assolutamente.
Ecco a voi la recensione:


Roma città chiusa
“Ladri di biciclette” (Vittorio De Sica; 1948), favola ed Odissea moderna, visione onirica dove l'oggetto del desiderio è onnipresente ma mai raggiungibile. Dolcezza, tristezza, delusione ed angoscia si mischiano e si alternano in questa Roma del dopoguerra, in cui i nostri protagonisti (Antonio Ricci ed il figlio Bruno) sono allo stesso tempo risucchiati e rigettati. Emarginato dalla massa fin dalla prima sequenza, che lo vede in disparte rispetto agli altri disoccupati in cerca di lavoro, Antonio è un padre ed un marito a cui la guerra ha tolto tutto ma la speranza sembra affacciarsi alla porta quando gli viene offerto un posto da attacchino per cui è necessaria una bicicletta, che però gli viene rubata il primo giorno di lavoro; Da qui, per Antonio e per il figlio Bruno, inizia l'odissea per la ricerca della fantomatica bicicletta, simbolo di speranza per la rinascita ed il benessere del piccolo gruppo familiare. Una Roma deserta fa da sfondo a questo piccolo ed universale dramma; una Roma ostile, che tende ad escludere: I nostri piccoli eroi sono cacciati da Piazza Vittorio, vengono persino beffeggiati dalle condizioni meteorologiche nel loro tragitto per Porta Portese, al loro arrivo in una trattoria sono quasi snobbati dal cameriere, persino in chiesa gli viene chiesto di stare zitti o di andarsene, la polizia, che dovrebbe stare dalla parte dei giusti, non li capisce.
Onnipresenti in ogni scena, quasi volesse beffarsi dei due, sono le biciclette; le troviamo a Piazza Vittorio, la prima fermata del viaggio: le soggettive frenetiche di Antonio e Bruno ci fanno capire fin dall'inizio che il ritrovamento della bicicletta è praticamente impossibile. Una marea di biciclette fugge sotto la pioggia scrosciante anche da Porta portese, quasi fosse un fiume in piena.
In ogni quadro di questo dramma De Sica ci mostra con infinita poesia lo stato d'animo dei protagonisti con dei timidi primi piani in cui è sempre evidente la tristezza e lo spaesamento disegnati nei loro occhi. Come quando, ad un certo punto, Antonio perde di vista Bruno ed inizia a cercarlo urlando il suo nome, oppure nella magistrale sequenza finale, quando il piccolo prende per mano il padre in lacrime, come se volesse condurlo verso casa; De Sica però non sembra ottimista, infatti, padre e figlio sembrano risucchiati dalla folla, in una Roma che non guarda in faccia nessuno.

Mi congedo.
-E-

sabato 12 marzo 2011

every word is wrong

Salve popolo!
Oggi niente da dire, niente da fare. La mia mente vuota galleggia come un palloncino verso mete lontane ed esotiche, quindi vi lascio con dei miti.


giovedì 10 marzo 2011

è l'inizio della fine del principio - Associazione CASPIO

Prima di tutto tengo a mantenere la promessa, mettendovi a conoscenza del fatto che Bruno è caduto, ma io mi sento in colpa a continuare a sfotterlo, perchè è stato ammalato.. ma vabbè.

Sono recentemente venuta a conoscenza di un'alleanza segretissima tra furetti e pinguini. Partiranno da N.O. e tenteranno la conquista del mondo.
Prepariamoci al contrattacco.
Ricordiamoci che loro amano nutrirsi di emo (le nostre esche) e sono intolleranti al lattosio....
.....
........
....
ok ok.


Oggi parlerò dell'associazione CASPIO: Costruiamo Alcuni Spazi Per Imbecilli Oltraggiosi.
Dobbiamo ammettere questa specie inizia ad essere un vero problema ed urge trovare una soluzione a questa invasione di "persone" celebralmente piatte, che continuano a vivere e riprodursi in mezzo a noi.
Inizialmente avevo pensato a uno sterminio di massa, ma troppa violenza va contro i principi di Yoda... allora ho deciso di formare questa associazione benefica che costruisca ampi spazi per loro.

Elenchiamo ora le principali caratteristiche di questi organismi:
- somigliano tantissimo ad esseri umani, quindi è facile confonderli (si possono però riconoscere dal momento in cui aprono la bocca o tentano di scrivere.. ma approfondiamo man mano);
- è scentificamente provato che manca il collegamento testa-bocca nel loro corpo, quindi è davvero molto molto pericoloso ascoltarli;
- nel 90% dei casi, vestono in modi appariscenti e stravaganti, forse per riconoscersi tra di loro senza bisogno di annusarsi;
- la loro scrittura è molto diversa dalla nostra... odiano le H, gli accenti, i verbi e la grammatica in generale, amano però i numeri (ma non la matematica) e le O scritte in grande. Le loro frasi più comuni sono: t lOvvO, t amO d bn, m mnk, cmq, cms, ke ks????;
- essendo dei minorati mentali, hanno escogitato alcune frasi difensive del tipo: la tua invidia è la my forza, io sn cm sn e nn cambiero mai, io sn xfetto e tu sei invidioso, tu mi odi solo perchè sono nero.. no quello no, ma avevo voglia di dirlo.

Lo spazio a loro dedicato che sono qui a proporvi contiene:
- un'ampia area verde dove possano scorazzare felici senza bisogno di sforzare troppo la testa;
- una zona toilet con tanti alberi o alcuni wc per gli esemplari più avanzati;
- una cascata per la loro igiene,

I pasti verranno serviti alle 9:00, 13:00 e 20:00, sempre puntualissimi, per non confonderli, e sempre nutrienti.

Chi è interessato a contribuire, è pregato di contattarmi.

=V=

mercoledì 9 marzo 2011

che storia triste..........

Ieri sera ho avuto un'esperienza orribilante ... la condividerò con voi.
Ero appena tornata da una serata a base di vino e carte. Stavo pisciando ....... avevo la bocca impastata .. dovevo sputare! Opto per il bidè.. si era la cosa più giusta.. lo faccio.. mi giro per ammirarlo. Scopro che il bidè era pieno di asciugamani puliti... scappo.

So già che trauma del bidè mi seguirà per sempre.

Passando a cose più allegre, il malvagio Nonno Nanni ha deciso di prendersi una pausa di riflessione, quindi ha (momentanteamente) ritirato le sue truppe, per un po' potremo avere dei sonni più tranquilli.

=V=

martedì 8 marzo 2011

Ogni riferimento è puramente casuale........

Vi è mai capitato di incontrare l'uomo (se volete anche donna, ma io scriverò questo articolo dal mio punto di vista quindi autotraducetevelo) della vostra (da ora passerò anche alla prima persona) vita?!?
A me è capitato. Bello ma non troppo (così non sei a disagio), simpatico, solare, sorridente, dolce, coccolone, intelligente... insomma ognuno immagini il proprio ideale!
Fatto? Ecco, vogliamo aggiungere un interesse nei tuoi confronti da parte sua?
Wow è tutto perfetto no?? NO!!!!!!
Sei fidanzata con un lunatico pazzoide, che sono più le volte che ti da dei dispiaceri che il contrario..
Lì ti rodi tantissimo e ti incazzi col mondo, perchè sai cosa dovresti fare, ma non riesci proprio ad agire perchè sei troppo troppo troppo legata all'attuale uomo. CHE FARE?

Questo era come avevo impostato inizialmente il post... poi ho trovato la soluzione! E' stato anche semplice. Siamo dotati di una cosa detta parola.
Basta usarla nel modo, nel momento e nel posto giusto, per risolvere la cosa.
Ho deciso di esporre il problema nella sua completezza al diretto interessato del tipo: "nonostante tu sia stronzo con me e ci sia un altro che mi da parecchie attenzioni positive, io sto con te perchè ti voglio un bene esagerato e dovresti meritarlo un attimo di più."
Già mentre ne parlavo, avevo capito che è solo lui che voglio, quindi avrei anche potuto interrompere.... ma era il caso di far avere chiaro il quadro anche a lui, da fargli capire che è il caso che faccia sì che le cose cambino.
Devo dire che ha funzionato.

Beh alla fine del post più sdolcinato che io abbia mai scritto (spero per voi che rimanga il solo ed unico) c'è la morale: se hai un problema anzichè spaccarti l'anima, prova a fare la cosa più banale.

Vorrei chiudere con una boiata divertente, perchè mi sento estremamente noiosa. Ma ho poca caffeina in circolo, quindi il cervello lavora a rilento. Sono spiacente.
Comunque prometto che il prossimo sarà divertente e istruttivo!

=V=

domenica 6 marzo 2011

uno, due, tre, stella!

Salve popolo!
ATTENZIONE! Notizia straordinaria: i mammiferi della specie denomitata "meles meles", volgarmente nota come Tasso è razzista.
La cosa è stata resa nota dal re dei Meles meles, che dal basso del suo terroso trono ha dichiarato guerra alle formiche ed alle api; i rappresentanti di queste due specie hanno mandato i rispettivi ambasciatori di pace per giungere ad un compromesso prima d'iniziare il conflitto a fuoco, purtroppo, da fonti non confermate,siamo venuti a sapere che i Meles meles li hanno mangiati.
Siamo spiacenti di non poter fornire ulteriori notizie ma vi consigliamo vivamente di stare attenti: i Meles meles, nel loro raptus di grandezza, potrebbero avere intenzione di conquistare il mondo!
Cha Yoda ci protegga e la Sforza sia con voi.
-E-

sabato 5 marzo 2011

GoGaGa

Salve popolo!
Oggi ho sentito il signor Tamburino, dice che è in sciopero, quindi non suonerà più per noi. Vera e Lucy sono d'accordo con lui, così la prima si barricherà in casa nelle giornate di sole, mentre la seconda non scorrazzerà più in cielo con i diamanti. L'unica che non condivide è Layla ma Aqualong dice che riuscirà a convincerla.
Scioperano perchè molti dicono che il Rock (notare la "R" maiuscola) è morto, quindi vogliono eclissarsi da questo mondo per far capire a noi comuni mortali che non è vero!

Comunque non posso dare torto a questi nostri baluardi della musica per diverse ragioni.
La prima è che il TunZ TunZ ormai regna sovrano; aleggia negli autobus e nei treni perchè il truzzo di turno non si rende conto che tiene la musica troppo alta, rendendo le cuffiette inutili, anche se è ancora peggio quando queste non ci sono e ai suoi poveri vicini di posto tocca sorbirsi il TunZ TunZ come se si trovassero in discoteca.
La seconda, e vi invito ad andare a verificare, è che su FacciaLibro esistono gruppi come "Il rock è la musica del diavolo. E' bene rendersene conto." e "Il rock è la musica del diavolo. Siatene consapevoli.", la cui unica ragione di esistenza è la costante presenza di (scusate il termine) stronzate. I loro amministratori, oltre a non intendersi per niente di musica, sono totalmente intrisi di falso perbenismo cattolico, vogliono percorrere e, soprattutto, farci percorrere la retta via tracciata dalla chiesa cattolica senza capire che NSGC (Nostro Signore Gesù Cristo) era pieno d'amore, voleva bene a tutti, non rompeva le scatole a nessuno e soprattutto (così dice il mito) s'è fatto ammazzare per evitarci una fine dolorosa e triste.
Insomma, ne so più io che, non credo, non sono battezzata, non ho mai fatto catechismo o religione a scuola e che mi appriccio al cattolicesimo solo quando guardo "Jesus Christ Superstar", rispetto a molti di loro.
Mentre scrivo queste cose però mi è venuto in mente che John Lennon, uno dei personaggi più importanti del XX secolo, pacifista convinto e interprete/compositore di "Imagine", inno alla pace per eccellenza, è stato ucciso da Mark Chapman, che era indovinate un po'....cattolico!

In conclusione, qui si parla tanto di integralisti islamici ma nessuno sente mai niente di quelli cattolici e la cosa, non vi nascondo, mi preoccupa molto. Questi passano inosservati, parlano di amore e pace, ma alla fine vorrebbero gettarti nel fuoco per purificarti perchè sei peccatore, in quanto ascolti musica Rock o altre velleità simili.

Si, insomma, ero partita a parlare del Rock e mi sono ritrovata ad esternarvi il mio timore riguardante gli integralisti cattolici: sono veramente piena di risorse.
Comunque tanto per dimostrare che almeno un po' ho ragione vi invito a fare un salto su FB e visitare la pagina "Giovani Cattolici servi del Signore nostro Iddio".

Con questo non voglio criticare chi crede in un qualsiasi Dio, anzi; però gli chiedo di non odiare, e soprattutto rispettare, chi non la pensa come lui, perchè, come diceva il buon vecchio Voltaire "Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee".
Mi congedo.
Che la Sforza sia con voi.
-E-

venerdì 4 marzo 2011

Non deprimerti mi deprime

Salve popolo!
Buone nuove dall'iper-spazio:  il buio oltre la siepe sta piano piano svanendo, quindi la strada che porta alla terra tetra di Mordor sembra meno minacciosa rispetto a prima.

Oggi volevo parlarvi della specie umana più controversa che io abbia mai conosciuto: gli indecisi cronici.
Si, lo so, la conoscete anche voi ma vorrei fermarmi un attimo ad analizzarli.
Essi si aggirano senza meta nei meandri scuri della loro esistenza senza capirne il motivo, cercando di scegliere una delle mille opportunità che madre natura gli offre, poiché la fortuna è cieca e bacca sempre loro.
La reale incapacità di non riuscire a capire la labilità della loro esistenza è così forte che rimangono fermi, in stasi, aspettando che qualcuno o qualcosa gli imponga una scelta, evitandogli così il bagno di sudore che deriverebbe da un troppo intensivo uso delle, pur presenti, cellule celebrali.
Ovvio che quando vai a parlare con uno di loro per vedere di smuoverlo dalla sua perenne stasi psicofisica vieni colpito da una pioggia di buoni propositi e scuse.
Le più frequenti per quanto riguarda la vita "lavorativa" sono:

  • "Il fatto è che vorrei fare altro..."
  • "Mi piacerebbe ma...(inserire un problema apparentemente grande)"
  • "La verità che che non ho tempo"
  • "Se non fosse che (inserire un difetto a caso) lo farei"
Fra quelle concernenti l'abito affettivo troviamo:
  • "Come faccio a decidermi? Rischio di far soffrire qualcuno!"
  • "no, la verità è che adesso non vorrei una storia seria, ma possiamo rimanere amici"(in questo caso le sue azioni corrisponderanno al perfetto opposto delle parole, in modo che possa tenere i piedi in due staffe)
Per quanto sono riuscita ad analizzare in questi giorni posso assolutamente affermare che gli indecisi cronici si dividono in due categorie:
  • Quelli che sono si indecisi ma alla fine, dopo una serie immensa di spinte e minacce di morte, riescono ad incamminarsi verso un qualsiasi sentiero (scelto tramite il classico lancio delle monetina).
  • I pigri, che non si smuovono neanche se gli sta per crollare un albero addosso.
Fatto questo piccolo excursus nel meraviglioso mondo dell'indecisione vi dico che questa specie non è pericolosa per gli altri ma col tempo tende ad auto-distruggersi, quindi se volete fare un'opera di bene cercate di salvarne il più possibile: anche loro sono necessari per mantenere l'equilibrio nella natura.

Comunque, scherzi a parte, stando a quanto vedo in giro, sento al telegiornale o leggo sui giornali forse è meglio essere un po' indecisi che troppo sicuri di se stessi (banale nevvero?).

Dopo questo lunghissimo post vi saluto.
Che la Sforza sia con voi.
-E-

giovedì 3 marzo 2011

L'incoerenza dell'acido muriatico

Salve popolo!
Nuovo design vecchie abitudini e meravigliose blogger sono qui per rendervi edotti delle NUOVE NEWS intergalattiche !
Il limbo del nessuno è il male! Nessuno vuole finire nel suddetto buco senza fondo dal quel non si esce più, quindi fareste bene ad evitarlo con tutti voi stessi.
Così disse l'anno scorso quella gran donna della Paola quando venne a consigliarci di firmare il registro quando eravamo a lezione.
Comunque è una lezione che vi consiglio di seguire (registro a parte): non finite mai nel libo del nessuno perchè da lì neanche il grande Yoda potrebbe portarvi sulla retta via delle Sforza!

Detto questo vi raccomando di stare all'erta perchè la supercazzola non prematura mai come vorreste voi e la fila in cui siete incolonnati è sempre più lenta rispetto a quella accanto.

Parlando di cose serie vorrei farvi notare che nonostante sul calendario ci sia MARZO il tempo sta veramente decadendo nella più nevosa, ventosa e fredda delle situazioni. Ci tengo a dire che la cosa mi rende più scontrosa del solito quindi se vi avvicinate a me state attenti che non abbia una mannaia in mano, perchè potrei usarla contro di voi.

Comunque ho individuato una nuova specie umana di cui parlarvi per la sezione Iper Quak. Continuerò a studiarla per darvi maggiori informazioni quindi tenetevi forte!

Oggi sono in power metal style quindi vi lascio con questa chicca dei Sonata Arctica:

Che la Sforza sia con voi!
-E-

mercoledì 2 marzo 2011

NuOOoOOOoOO DISASTRO è finito l'alcool :(

Che cosa orribile!!!!!!! Quando ieri abbiamo finito l'alcool, un'ondata di tristezza ha sommerso la stanza .. morale della storia: mai finire l'alcool, portare sempre una scorta d'emergenza.

Beh dopo questa lezione di vita, sono felice di porvi una domanda:
perchè sentiamo il bisogno di comunicare cose inutili?
Quante volte ci è capitato di comunicare in giardino al vicino di casa che piove?? Troppe per quanto mi riguarda!
Almeno una volta non c'erano i social ad aiutare questa propraganda di informazioni inutili, aprendo faccialibro ho trovato un milione di stati che dicevano: "ma nevica hìhì k bll nnt skuola" - "cazzo nevica che palle" etc etc. Ah nel caso in cui non lo sappiate, nevica!!!!!!!
Adoro il silenzio, forse questo è il motivo per cui queste banalità mi snervano alquanto. D'ora in avanti prima di formulare una frase scontata, penserò: "il silenzio è d'oro!" sì sì!


Ah no no non ho finito! Ieri sera, già sconvolta dalla fine dell'alcool già citata, torno a casa depressa e stanca. MOLTO STANCA! Appena sotto le coperte e chiuso un occhio, mi becco una supercazzola prematurata.... un po' intontita, cerco di capire perchè tutto ciò stava capitando a me, allora mi impegno di più nella lettura dei messaggi che stavano bombardandomi.....stupita, RIscopro per l'ennesima volta la rabbia verso una ex ù.ù si è permessa di telefonare ai suoi amici mentre lui era a cena con loro...........
Secondo i viaggi mentali veramente avanzati di lui (generalmente li trovo anche divertenti, ma data l'ora ne avrei anche fatto a meno), lei avrebbe chiamato perchè lui la pensasse ancora, perchè lei in realtà non ama il suo attuale, ma ha preso il primo che respirava (dorilla style) perchè qua, perchè la e che palle voglio dormire!!
Questo breve racconto (breve da raccontare, infinito da vivere) per accennare qualcosa anche sugli ex. Esseri sgradevoli, poco degni di esistere, che ritroveremo spessissimo nelle nostre misere vite.
Ma va là, che pensiero da buffoni!!! Sarebbe salutare ricordarsi che chi ha un ex, è a sua volta un ex, ancora più importante è rispettare le decisioni di chi in nessuna maniera è più legato a noi. Facciamoci meno seghe mentali, viviamo e lasciamo vivere.

Con questo chiudo. Parola di Yoda
=V=

martedì 1 marzo 2011

Obladì obladà!!

Essendo oggi molto obladì obladà, farò un bellissimo post privo di senso alcuno, così tanto per...
Se forse il sonno non mi abbandonasse proprio nei momenti giusti, non sarei in questa situazione di rintronamento continuo....

Di qualcosa dovrò pur parlare... opto per i dialetti!
Perchè esistono ancora i dialetti? Perchè un italiano che si sposta da una regione all'altra deve essere messo in condizioni di non capire una mazza di quello che dicono gli altri e, ancora peggio (soprattutto per molti anziani che parlano solo dialetto) non essere capiti? O.o Orsù nell'epoca della globalizzazione avere ancora difficoltà di comunicazione mi pare una cosa assai ridicola! Sviluppiamoci, avanti e cerchiamo di superare questa barriera, che aumenta l'emarginazione di italiani costretti a cambiare abitazione (vale sì per Sud verso il Nord, ma non illudiamoci che il contrario non accada.. anzi anche da Nord verso Nord++!!!!!).
Basta un intervento breve e conciso.

Vi omaggio dina foto di Zampa che vi osserva tutti. State attenti.
ora siete fottuti!!!!

=V=