Nel mio viaggio in treno casa-lavoro, come è mia buona abitudine, stavo leggendo i racconti di Poe. Tutti fantastici, ma quando i miei occhi hanno incotrato "Eleonora", tutto si è fermato. Il mondo è rimasto immobile per farmi godere meglio di quelle righe, di quella saggezza. Siccome sono buona e giusta, vi renderò partecipi dell'inizio della storia.
"Gli uomini mi hanno chiamato pazzo; ma ancora non è risolta la questione se la pazzia sia o non sia l'intelligenza più elevata, se molto di ciò che è glorioso, se tutto ciò che è profondo, non scaturisca da una malattia del pensiero, da umori della mente esaltati a spese dell'intelletto generale. Coloro che sognano a occhi aperti avvertono molte cose che sfuggono a chi sogna soltanto di notte. Nelle loro grigie visioni essi afferrano squarci d'eternità, e svegliandosi vibrano intimamente allo scoprire di essere stati sul limitare del gran segreto. A tratti, imparano qualcosa della sapienza che riguarda il bene, e qualcosa di più sulla pura conoscenza del male."
A questo punto, se avete un pensiero sfuggente come il mio, sarete altrove con la testa.
Ragionando, immaginando o sognando, perchè sì, noi sogniamo anche di giorno.. quindi ogni altro mio parlare sarebbe superfluo.
Buona giornata!
=V=
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