domenica 27 febbraio 2011

La difficoltà di fare il caffè

Salve popolo!
Oggi ho scoperto che "la situazione è grave ma non seria" perchè se tutti ci mettiamo tutti d'accordo possiamo infiltrarci nella sede della NASA, rubare lo Shuttle e partire alla volta di universi paralleli sconosciuti, come il famoso mondo di cartapesta dove gli elefanti rosa covano le uova della gallina gigante che, al posto di aspettare Maometto per andare alla montagna, l'ha direttamente costruita sotto casa.

Detto questo posso senza ombra di dubbio affermare che questo sarà l'anno del furetto per il semplice motivo che è puccioso e che stanotte, mentre la birra seguiva piano piano il suo corso nelle mie vene, Yoda mi è apparso in sogno per rendermi partecipe di questa sua decisione.

Comunque arriviamo a parlare del titolo che a mio parere è molto esplicativo e potrebbe indurre alla riflessione (Si, lo so, a volte è bene evitarla perchè i neuroni si stancano e la testa inizia a dolere).
L'altro giorno mentre ero in fase "rillassamento post esami" mi è tornato in mente un esercizio che il prof di informatica faceva fare a noi poveri studenti per spiegare cos'è un algoritmo (metodo per la risoluzione di problemi utilizzando un numero finito di passi).
"Pensate..." ci diceva "..di dover preparare pasta; quali sono i passi che dovete compiere per risolvere il problema?". Banale nevvero? E INVECE NO! Pensate quel poveraccio del nostro povero cervello incaricato di dover muovere i muscoli che piano piano ci portano allo scaffale dove c'è la pentola che poi va presa, portata alla cannella (che tra l'altro va aperta per far scorrere l'acqua), riempita della giusta quantità di liquido, portata al fornello per poi appoggiarcela. Successivamente è necessario accendere il gas sotto di essa, mettere il sale, aspettare che bolla l'acqua, scegliere il tipo di pasta e buttarcela, aspettare che cuocia, scolare l'acqua, scegliere il condimento e condirla, tutto questo per poi, alla fine, metterla in tavola. Ora fatevi il vostro algoritmo di preparazione del caffè!
Insomma, dopo essermi flippata con questo piccolo e inutile giochino mi è venuto il serio dubbio che dietro le cose apparentemente semplici, che facciamo quotidianamente, senza pensarci troppo su, si nasconda in realtà la vera complicazione; a quanto pare dovremmo portare più rispetto alle cose semplici, perchè sono più complicate di quanto ci aspettiamo.

Vorrei lasciarvi con qualche perla di saggezza ma non mi viene in mente niente di particolarmente interessante quindi vi saluto.
Che la Sforza sia con voi!

-E-

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