domenica 7 aprile 2013

Ohibò, trallallero trallallò

Salve popolo.
Ok, siamo in primavera: tutti ci amiamo, ci vogliamo bene, ci perdoniamo, ci scusiamo. Insomma, miele a go go (cosa che i miei nervi tollerano poco), ma oggi m'è capitato di leggere da qualche parte delle righe che mi hanno in un certo qual modo urtato probabilmente più del dovuto.
Non fraintendetemi, se una persona A fa un qualsiasi torto, anche non voluto, che provoca un dispiacere in una qualsiasi maniera un ipotetico individuo B, è giusto (se non doveroso) che si scusi in modo da ristabilire un corretto rapporto e riportare equilibrio nella Forza. Ma ci sono delle eccezioni:


  • B non da segni di vita per una notevole quantità di tempo e A chiede perdono per non esserci stato. In quel caso B, come diavolo facevi a sapere che A aveva bisogno di te? Se A voleva averti nella sua vita te lo avrebbe detto, fatto sapere o quantomeno ti avrebbe informato nei cambiamenti (a volte positivi) che stavano accadendo nella sua esistenza. Traduzione: se non t'ha detto nulla vuol dire che non ti voleva informare, quindi non devi scusarti.
  • B decide dal nulla che tu non fai più parte della sua vita e ti cancella con una sbianchettata dalla sua rubrica d'indirizzi.
  • B ha fatto più torti ad A di quanto quest'ultimo ne possa aver fatti a lui (e non si è neanche interessato al fatto che A ci possa essere rimasto male)
Per adesso non mi viene in mente altro se non dire che B è un coglione.

Mi congedo.

-E-

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