mercoledì 4 aprile 2012

Edward Cullen è un vampiro catarifrangente

Salve popolo!
Oggi non c'ho voglia di scrivere, quindi vi spiattello una recensione/analisi/compitino d'esame su "10 Inverni"(Valerio Mieli, 2009, Italia).



“Drama is life with the dull bits cut out” Alfred Hitchcock

Genere a parte, non so se il “Maestro del brivido” collegherebbe questa citazione al film “Dieci inverni”, esordio cinematografico di Valerio Mieli che oltre a dirigerlo ha anche scritto il romanzo da cui è tratto.
Per essere un debutto Mieli può vantare una co-produzione internazionale Italia-Russia che gli ha permesso, oltre che l'accesso ai finanziamenti pubblici, l'utilizzo di ambientazioni fra le più belle del mondo quali Venezia e Mosca.
Mieli ci racconta la storia d'amore fra Camilla e Silvestro nell'arco di dieci momenti casuali, ma tutti nella fredda stagione invernale, ora veneziana, ora moscovita, dove le tensioni, il caso e la paura di crescere di entrambi avranno il sopravvento, paralizzando, o meglio congelando, il loro futuro insieme.
Ma perchè tirare in ballo le parole di Hitchcock? “Dieci inverni” si basa sulla figura dell'Ellisse, elimina, cioè, dal tempo del racconto tre delle stagioni che ci sono in un anno per mostrarci solo gli inverni, come se i due protagonisti vedessero la loro relazione come qualcosa di morto ancor prima di iniziare. Nonostante questa volontà di tagliare le parti "inutili" (quelle dove Silvestro e Camilla non sono insieme) ci sono due incontri mancati, due tempi morti non eliminati dalla narrazione che sembrano voler ulteriormente rimandare l'avvicinamento dei due. L'Episodio VI del Gennaio 2005 si svolge al mercato del pesce: è una breve scena affidata al gioco di sguardi dei protagonisti che non si vogliono incontrare. L'anno precedente Camilla aveva cessato brutalmente la convivenza con Silvestro; mentre lui si allontana dalla casa una dissolvenza incrociata trascina lo spettatore nel realistico e affollato ambiente del mercato. Silvestro viene isolato in un campo lungo, ha una giacca rossa che nel seguente primo piano lo fa quasi confondere con delle tende, dello stesso colore, quasi a volerne sottolineare l'espressione; elementi scenici verticali, come colonne e pali, lo fanno sembrare imprigionato mentre si avvicina al banco dove comprerà il pesce. Nel successivo primo piano sembra ancora imprigionato mentre alza lo sguardo e cambia imporvvisamente espressione. La seguente soggettiva mostra Camilla, anche lei con una giacca rossa. Lui continua a guardarla ma si ritrae per sfuggire all'incontro. Camilla che ha avvertito d'essere osservata si gira e lo vede. Entrambi pagano frettolosamente e scappano via. Ma anche Camilla, nell'ultima inquadratura della scena è imprigionata da degli elementi verticali, come se entrambi non riuscissero ad evadere dalla rispettiva rabbia che li ha fatti precedentemente separare.

Contrariamente a questo l'episodio IX (Gennaio 2008”) mostra uno spazio aperto e poco affollato, di una Venezia stranamente silenziosa, valorizzata dal grandangolo della macchina da presa e la profondità di campo che ne deriva. Una campo lunghissimo abbraccia un edificio storico, Silvestro è seduto su una panchina alla sinistra dello schermo. Alza lo sguardo e sorride. L'inquadratura successiva è un mezzo busto di Camilla che sta facendo Jogging; annche lei sorride mentre guada (a quanto pare) verso Silvestro. In realtà l'edificio li separa, non riescono a vedersi. L'unica cosa che condividono è lo sguardo sorridente verso un frate che sta portando un abete fermatosi a riposare. Mieli gioca su azioni di soggettiva dei personaggi che sembrano guardarsi a vicenda dall'orientamento di sguardo.
I toni in entrambi gli episodi sono crepuscolari, presentano elementi di disturbo che impediscono l'incontro fra i due (altro esempio è l'episodio VIII, quando i due sono separati visivamente da un tronco d'albero), che comunque anche nelle altre sequenze sono vicini solo per brevi istanti per poi separarsi bruscamente (Episodio VII durante il ballo del matrimonio di Ljuba). Solo alla fine i due riusciranno a mettere da parte le paure e ad avvicinarsi, ma questo coincide con l'allontanamento della macchina da presa, quasi fosse un ospite non gradito che ha compiuto il suo compito di mostrare le parti interessanti di questa anti-love story.

Mi congedo.
-E-

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