giovedì 29 novembre 2012

La la vita fosse una torta io starei perennemente a dieta

Salve popolo, 
divertiamoci a fare sarcasmo su cose serie. La notizia del momento è che domenica si vota, evvai! Noi, popolo sovrano, siamo chiamati a scegliere chi sarà il prossimo "leader" della coalizione del centrosinistra per le prossime elezioni nazionali. 
I due candidati sono più o meno uguali (visto che provengono dallo stesso Partito) e sono convinta che i loro punti in comune siano molti di più delle divergenze. Nonostante questo ieri c'è stato il confronto all'Americana sulla rai finito in baci e abbracci, ma oggi ben 4 candidati sono schierati contro il quinto perchè i suoi comitati sostenitori hanno pubblicato un'inserzione a pagamento su un quotidiano nazione; pubblicità che invita semplicemente la popolazione a votare domenica. Mentre succedeva tutto questo qualcuno stava facendo campagna elettorale al suo candidato invitando i suoi dipendenti a votare per lui, il che ovviamente mi pare un comportamento molto più corretto e sportivo.
Premetto, io andrò a votare domenica e so anche a chi andrà la mia preferenza, ma mi fa un po' rabbia vedere le tifoserie così impegnate a darsi ragione demonizzando la fazione opposta. Ultime dal mondo """""compagni""""": siamo tutti dalla stessa parte, non prendiamoci a martellate da soli. 
Per il resto spero che chiunque vinca mandi in pensione l'odiosa Bindi e quell'altro coso che è D'Alema: bravi, non lo metto in dubbio ma paiono in deficit d'umiltà, si vede che i soldi fanno male.
In conclusione ragazzi, votate a cuor leggero, tanto anche se la sinistra vincesse le elezioni nazionali il governo durerà massimo un paio di mesi, non c'è tempo per nessuno dei due candidati di far alcun danno.

Mi congedo.
-E-

PS

sabato 17 novembre 2012

Il Giardino di Papaveri: Passato e futuro secondo Miyazaki


Dal Giappone con amore è arrivato anche in Italia l'ultima fatica di Gorō Miyazaki: "La Collina di Papaveri". Dimenticatevi le ambientazioni fantastiche de "I racconti di Terramare" e tornate sul pianeta terra nell'anno 1963, quando il paese del sol levante si stava preparando per le imminenti Olimpiadi, cercando di riprendersi dal disastro della bomba atomica di Hiroshima e Nagasaki e dalla più recente Guerra di Corea. Questi due eventi, anche se lasciati sullo sfondo, il primo mai nominato addirittura, sono palpabili, perfettamente percepibili, come se da un momento all'altro potesse accadere qualcosa di orribile. Difatti qualcosa accade, non nel macro, ma nel micro mondo della dolce Umi Matsuzaki, una ragazzina di 16 anni orfana di padre (capitano di una nave andata a fondo durante la Guerra di Corea). Angelo del focolare e aiutante preziosa nella gestione dell'ostello di famiglia, Umi aspetta. Aspetta il padre che non farà mai ritorno, alzando ogni mattina le bandiere che dovrebbero guidarlo a casa; aspetta la madre, professoressa andata in America per motivi di studio. Aspetta l'ora di alzarsi, di preparare la colazione al resto della famiglia, d'andare a scuola, di tornare a casa e di nuovo quella di preparare la cena. Vive ogni giorno ripetendo la sua rassicurante routine, senza sapere che ciò che sta aspettando passa ogni mattina davanti a casa sua. Shun Kazama, un altro ragazzino di 17 anni, viene accompagnato al porto ogni mattina dal rimorchiatore guidato dal padre adottivo per poi andare a scuola in bicicletta. I due si incontrano, fanno amicizia, si innamorano e scoprono di essere fratello e sorella. Bel dramma per un'adolescente che ha incontrato il primo amore. Ma come ogni dramma che si rispetti i conflitti di cuore vanno superati in favore di una causa più grande: Per rendere più bella la città di Tokyo e dintorni (la storia si svolge a Yokohama) il "Quartier Latin", catapecchia adibita a sede dei club studenteschi, deve essere abbattuto in favore di una costruzione nuova di pacca. Il 20% degli studenti è contrario e lotta contro la distruzione di quell'edificio storico in quanto, come di che Shun durante un'assemblea studentesca, non è possibile pensare di costruire un futuro se si dimentica il passato (con i suoi errori/orrori). Detto da lui, che non ha un passato, che non sa da dove viene e chi sono i suoi genitori biologici queste parole suonano molto più potenti (chi può apprezzare l'importanza del passato quanto qualcuno che non conosce il suo?). Mossa da questo incontro e dalla passione vista negli occhi di tutti i ragazzi del "Quartier Latin" Umi abbandona un po' la sua vita casalinga; è stanca d'aspettare e decide d'agire aiutando nella restaurazione dell'edificio, per far sorgere dalle rovine del vecchio un nuovo e più splendente mondo,costruito collettivamente da quella generazione piena di speranze nata subito dopo i disastri della guerra. A quasi due anni dalla devastazione dello Tsunami che nel marzo del 2011 colpì il Giappone, portato alla catastrofe nucleare che tutti noi conosciamo, questo film appare come un dolce incoraggiamento ad un popolo che ha sempre sofferto le scelte degli alti comandi, anche se ormai sembra essere troppo tardi. La collina di papaveri nominata nel titolo non si vede mai: c'è una collina ma non sembrano esserci papaveri, coperti dal cemento del progresso, il quale incurante di ciò che c'era prima chiede di fare bella una Tokyo sporca e decadente, dove non ci sono papaveri.

-E-