Cari lettori, la mia mancanza si fa sempre sentire immagino, ma capiate per favore che sono quasi sempre impegnata a salvare il mondo...il poco tempo libero che mi resta lo passo a forare le ruote delle biciclette , rubare i calzini sinistri dagli stendini e scambiare i nomi delle buchette postali...tutte azioni degne d'onore.
Visto che oggi un'innaturale felicità mi sta opprimendo, ho deciso di iniziare a buttare giù le solite due righe, da cui generalmente partono le fiabe della buonanotte.
Un giorno Spero andò da Credo e disse: "oh ma sai che continuo a perdere alla lotteria?! Chissà magari un giorno vincerò!!" (n.b. quello scemo di spero continua a resuscitare in ogni mia novella, si.). Credo gli rispose "secondo me sarebbe meglio tu uscissi di casa e cercassi un lavoro !" . Spero sorrise all'idea , si girò e tornò a guardare Passaparola.
Così mentre Credo si trovò un lavoro e si guadagnò da vivere, Spero morì di fame.
E vissero per sempre felici e contenti.
Salve popolo.
C'era una volta un'idiota, il quale era davvero un idiota. La sua idiozia era tale che rendeva idiote anche le cose intelligenti Anche quando faceva qualcosa di bello, inesorabilmente questa diventava una cosa idiota.
Comunque il fatto che fosse idiota non impediva ad i suoi idioti amici di essere meno idioti. In quanto gli idioti stanno bene insieme. L'idiota e il gruppo di idioti si divertivano a idioteggiare verso lande lontane e, ahimè facevano anche gli idioti con ragazze che erano abbastanza idiote da non accorgersi della loro idiozia. Questo portò gli idioti e le ragazze non troppo idiote ma abbastanza a procreare altri mille idioti che adesso stanno diffondendosi per il mondo.
Ed è per questo che si dice che la mamma degli (idioti) è sempre incinta.
Da grandi idioti derivano grandi idiozie e per quelle poche persone meno idiote, che sono rimaste in questo mondo idiota, grandi incazzature.
Mi congedo.
-E-
Non so. Mi trovo costretta dalla mia bellissima suoneria a paragonarti con due personaggi della fiction "the big bang theory".
Il tuo stato sociale ed i tuoi hobbies mi ricordano tanto il geniale Sheldon.
Ma il tuo cervellino mi fa venire in mente con prepotenza la simpatica Penny.
(Si puó quindi ipotizzare che tu sia il loro figlio illegittimo, e da oggi ti chiameró Shelny...)
Il che é triste, perchè se solo le tue caratteristiche fossero invertite, tu saresti una persona perfetta.
Mi dispiace che la vita sia stata cosí ingiusta con te, oh piccolo esserino bastardo.
Se dovessi aver acquisito il senso del sarcasmo dal papá, è meglio rendere noto che l'ultima affermazione è totalmente falsa.
Mi dispiaccio solo (e stavolta in modo sincero) che tu non abbia la minima possibilitá di capire la tua immensa idiozia...
Ma stai tranquilla personcina:
Finchè sarai protetta dal tuo alone di stupiditá, sarai felice, quindi tienila stretta e continua a scacciare via tutte le occasioni di crescita che ti vengono offerte.
29-10-2013
Caro diario,
Ho lasciato la mia ex.
L'ho lasciata senza motivo, mi ero solo stufato di lei.
Ora lei mi odierà.
I suoi amici mi odieranno.
La sua famiglia mi odierà.
Ma io cosa posso farci?
Non posso mica stare con una che mi ha stufato e non amo!!
Lo faccio anche per lei.. Ma nessuno capirá.
Come sempre.
Nessuno capisce mai..
Nessuni ha mai capito..
Tutti mi odiano, quindi non cerco attenzione pestando i piú deboli, anche se in realtá il piú debole sono io...
Smetto di scrivere prima che le lacrime bagnino le pagine di questo diario.
30-10-2013
Caro diario,
Il piano è riuscito perfettamente!!
Quell'oca ha trovato il finto diario di ieri, é venuta da me a consolarmi e me l'ha data!
Cogliona.
Le donne e il loro spirito da crocerossine!!!
Spero lo vada a raccontare a quell'altra stupida, magari la fará piangere!!
Nell'attesa picchieró un altro secchione, bisogna tenersi in forma!!!
Grazie diario, sei sempre il meglio!!!
...........
Si io sono convinta che gli stronzi spesso sappiano di esserlo... Gli stronzi inconsapevoli sono solo stupidi!!
Salve popolo!!
Dato che una delle vostre due allietatrici (in particolare me), è davvero una ragazza stupida e non sa bene cosa scrivere, butterá giù una delle sue solite storielle a cazzo.
C'era una volta in una lontana casina una vecchietta. Era cupa e scontrosa...quando i bambini le chiedevano una storia lei gli lanciava le uova sode. Un giorno la vecchina si ammaló. Era un male moooolto strano. Potevi guarire solamente se qualcuno si avvicinava a te e si lasciava baciare sul naso, prendendosi la tua malattia mortale e degenerativa.
Ovviamente nessuno andava dalla vecchia scorbutica...
...un giorno una sua amica di infanzia venne a sapere della situazione e partí subito... Era preoccupata di non arrivare in tempo... Avevano litigato 60 anni prima, perchè lei le aveva rubato il fidanzatino... Beh non le aveva ancora chiesto scusa, ma era certa che la vecchia in punto di morte avrebbe accettato di buon cuore le scuse per una storia tanto vecchia.
Arrivó e di seguito la conversazione:
- Vanda!!!-
- Carmencita!!!-
- ma in che condizione sei...come ti senti -
- male...mi restano pochi minuti di vita...-
- Vanda io devo scusarmi con te per quella storia dell'Armando...-
- coosa??non ti sento -
- PER L'ARMANDO!!! TI CHIEDO SCUSA!!!!-
- cooosa?? Avvicinati, non ti sento-
- SCUSAMI SE..... -
- smack!!! -
Carmencita morí subito dopo e Vanda dopo aver consumato la sua agoniata vendetta, diventó la vecchina piú dolce del vilaggio.
Beh in realtá non ho ispirazione per trattare argomenti particolari, semplicemente le secchiate di pioggia miste ai tuoni che sembrano bussare alla porta mi rendono lievemente insonne. Scribacchiando del più e del meno l'argomento verrá da sè...
Son nati da poco (vedeste bellini) Rancore, Rassegnazione e Menefrego, tre splendidi gemellini.
Rancore è paziente, non piange mai, aspetta il turno per il latte...ma ha uno sguardo perfido.
Rassegnazione è un pelo frignone, ma si tranquillizza da solo.
Menefrego invece se non lo si nutre é capace di dimenticarsene.
Son proprio bellini e pacioccosi.
....si crede che Spero ne fosse il padre, infatti ha prenotato un volo last minute per i Caraibi. Chissá se tornerá. La madre Ripresa è convinta di farcela, tanto gli uomini sono inutili....ma vedremo!
Notte notte
.......e fu cosí che mentre tutti erano al funerale di Spero, Tranquillo e Vedró, tutti notarono che una delle 3 bare era vuota, quella di Spero..tutti pensarono: "povero, il suo corpo deve essere bruciato nell'incendio :-(". Ma non era cosí.... Spero era miracolosamente resuscitato, e spaventato era andato a rintanarsi aspettandosi che resuscitassero anche i fratelli.. Dopo il funerale, Spero pensó che se i fratelli fossero resuscitati da sotto terra, non sarebbe stata una bella cosa, allora andó in cerca dei loro parenti credendo che lo avrebbero aiutato. Il problema era che tutti i parenti vedendolo temevano che lui fosse un fantasma, uno zombie o un vampiro, quindi cercarono uno alla volta di farlo fuori.. Tentarono di annegarlo, di sparargli, di accoltellarlo, di impiccarlo, ma niente da fare... Spero moriva per qualche ora, per poi tornare alla ricerca di un altro parente che lo aiutasse... Alla fine tutti i parenti credendosi perseguitati si suicidarono e Spero restó da solo ad aspettare che tornassero in vita.
=v=
C'erano una volta in un lontano villaggio tre fratelli: Tranquillo, Vedro' e Spero. I tre erano rimasti da poco orfani. A Tranquillo non interessava troppo, a Vedro' dispiaceva tanto e aspettava che trovasse le energie per superare la cosa e Spero non capiva, continuava a credere che i suoi sarebbero resuscitati. Un giorno mentre Tranquillo era a sollazzarsi in salotto e Spero stava pregando nella sua cameretta, Vedro' decise che per superare la cosa avrebbe potuto provare a bruciare gli oggetti dei genitori ... ... la casa brucio' e morirono tutti e tre. =v=
"Quali buone nuove dal vostro mondo? Cosa accade? Fuori piove? C'è il sole? E' nuvoloso e freddo oppure la luce divampa e le foglie bruciano?
Sono già fioriti gli alberi di pesco? I bambini hanno già iniziato a fare il bagno nel fiume? Gli animali sono usciti dal loro letargo?"
Questo si stava domandando il piccolo Jack nella sua stanza buia. I suoi lunghi riccioli gli coprivano gli occhi, ma non sarebbe comunque riuscito a vedere molto: si trovava sotto al letto e le lenzuola strusciavano fino al pavimento. Voleva uscire, era curioso, ma uno strano timore impediva alla sua testolina di fare capolino per sbirciare. Aveva paura che le urla tornassero. Sapeva che camera sua era infestata da uno strano essere mostruoso. Lui lo aveva visto, ma nessuno gli credeva, anzi gli veniva imposto di crescere e aprire gli occhi, le sue erano giudicate solo fantasie.
Improvvisamente Jack sentì un rumore, era la porta che si era aperta. Due strane creature erano entrate in camera: erano loro, erano venuti a prenderlo.
"Timmy, stai tranquillo non c'è nessun mostro"
"Mamma ma io l'ho visto: è sotto al mio letto!"
"Timmy, il mostri non esistono"
Salve popolo,
sono stanca quindi a fare il post di oggi ci pensa Groucho:
Due amici che si rincontrano dopo tanto tempo, e il primo fa "Ma che piacere ! Come stai ?". E l'altro:"Eh, mi sono sposato..." "Ma che bello, congratulazioni ! E come sta tua moglie ?" "É morta". "Morta ? Ma come ?" "Eh, intossicazione, ha mangiato i funghi". "Ma che tragedia, mi dispiace moltissimo" eccetera eccetera. Poi si lasciano e si ritrovano un anno dopo. "Come stai ? Ti sei rimesso dal trauma ?" "Sì... mi sono risposato" "Bene ! Bravo ! E come sta la tua nuova moglie ?" "É morta". "No ! Anche lei ?! Ma come ?" "Eh, intossicazione, ha mangiato i funghi." "Ossantoddio, ma è tremendo..." eccetera eccetera... insomma, la storia si ripete così per sei o sette anni e altrettante mogli, finchè i due si ritrovano e il primo fa all'altro:"Senti, guarda, non dirmi niente. Ti sei risposato, vero ?" "Sì ! Come fai a saperlo ?" "E tua moglie è morta". "Ma sì ! Sei un indovino"... "E so anche di che cosa è morta: intossicazione. Ha mangiato i funghi." "No. Le ho dato una martellata in testa". "Che cooosa ?"... "Eh, non voleva mangiare i funghi !"
Stamattina come tutti i lunedì il mio umore era decisamente pessimo. Al che ho ragionato: io detesto fortemente il lunedí, il martedí ed il giovedí...perché non crearmi un clone da maltrattare e schiavizzare che viva quelle giornate al posto mio? Questa é la storia del mio clone... .....dopo qualche settimana il clone di V (detto Voide) inizió a sospettare che V non le voleva veramente bene, ma era semplicemente una pigrona e la aveva creata esclusivamente a proprio vantaggio, ma decise di temporeggiare prima di prendere decisioni avventate sul da farsi con Vcreatore per essere sicura di ció. Passó un mese, e la situazione era decisamente peggiorata! Vcreatore stava a letto dal lunedí al venerdí mentre Voide lavorava, il venerdí notte Voide accompagnava Vcreatore dall'uomo e per tutto il weekend Voide sfaccendava ed andava agli eventi organizzati da lui che a Vcreatore non interessavano. Voide iniziava ad essere stufa, ma decise di temporeggiare ancora...Un giorno, troppo stanca ed impegnata, Voide andó ad implorare Vcreatore di creare una seconda Voide che l'aiutasse, ma Vcreatore le rispose di essere stanca e che se voleva poteva farsela da sola, ma solo dopo aver finito tutti i lavori di casa. Cosí Voide uccise Vcreatore, e visse felice e contenta. =v=
Salve popolo,
a grande richiesta ecco la nuovo storiellina della buona notte!
Ore 6.00
In bagno, davanti allo specchio:
Lui:
"Ah, devo ritagliarmi la barba. Non è possibile che in un giorno sia già così lunga; sembro proprio un barbone..vabè ci penserò domani, sennò faccio tardi"
Lei:
"Accidenti ad essere donna, devo rimettere mano alle pinzette per queste sopracciglia: pare che c'abbia il monociglio. Che orrore"
Ore 6.30
Cucina
Lui:
"Caffè, dolce nettare degli dei, riempi le mie vene di caffeina e donami la forza d'andare a lavorare in quel posto di merda...ahhh..siiii..."
Lei:
"mmm, oggi è proprio da spararsi: meglio prendere qualcosa per pranzare...Oh, il thè è pronto!"
Ore 7.00
Ingresso di casa
Lui:
"Dio, non voglio proprio uscire di casa..."
Lei:
"Portafogli? C'è. Chiavi? Ci sono. Soldi? Insomma. Tutto in borsa....preso tutto? Via."
Ore 7.15
Formata dell'autobus
Lui:
"Siamo a marzo e deve fare questo freddo?! Dove diavolo è finita la primavera..alla fine è un bene che non mi sia fatto la barba, almeno ripara un po' dal vento"
Lei:
"Ecco, mi sono scordata il cappello: accidenti a me. Certo che potevo vestirmi un po' di più. Se continuo così m'ammalo. Che mi serva da lezione."
Ore 7.20
Sull'autobus
Lui:
"Come sempre in ritardo. Possibile che non ci sia mai un posto libero? La prossima volta vado a piedi."
Lei:
"Oh, ecco un posto. Certo che con quel che fanno pagare il biglietto potrebbero pulire un po' meglio."
Ore 7.42 Stazione dei treni
Lui:
"Treno in partenza al binario 3, allontanarsi dalla linea gialla. Treno in partenza al binario 3, allontanarsi dalla linea gialla. Che strazio di nenia"
Lei:
"Treno in partenza al binario 3: oddio, se non mi muovo lo perdo!"
Ore 8:00 Sul treno, vagone 2. Prima fermata.
Lui:
"Oh, bene: trovo un posto e alla prossima scendo; tempismo perfetto"
Lei:
"Oh, già arrivata? Faccio in tempo anche ad andare al bar"
Ore 8.01 e 15 secondi
Sul treno, vagone 2. Prima fermata.
In quel momento accadde: uno scambio di sguardi. Due pianeti che collimano. Il battito d'ali di una farfalla.
In quel momento, violento ed irripetibile di incontro e separazione, due sconosciuti capirono l'esatto significato di Qui ed Adesso.
Salve popolo!
Periodo stressante per tutte e due le vostre blogger antaniste di riferimento che però si impegnano SERIAMENTE, da oggi, a pubblicare un post al giorno. Non sappiamo come potranno risultare i post ma accontentiamoci, intanto, della parola.
Oggi voglio raccontarvi una storia:
C'era, tanto tanto tempo fa, una bambina biondina e con gli occhi azzurri che viveva nella steppa, costretta da uno stregone fanatico a vagare per quelle lande desolate leggendo senza sosta il Libretto Rosso scritto da un altro mago. Questa bambina crebbe così sana, forte e con un enorme potere magico. Avrebbe potuto fare tante cercando un compromesso fra la vecchia ideologia dello stregone suo padre ed il resto del mondo e credetemi, lei lo voleva davvero. Purtroppo c'era una cosa che impediva la felice riuscita dell'operazione: non riusciva a pronunciare la parola "si"; questo a causa della sua ferrea educazione unita alla solitudine assoluta provata nel corso della sua adolescenza.
Morale: "da grandi poteri derivano grandi responsabilità" ma se non sai pronunciare una semplice monosillabe rimani un analfabeta.
Salve popolo!
E' natALE, è natALE, gli angioletti sbatton l'ALE e io mi sento buona come un maiALE che mangia caviALE insieme ad un cighiALE. Potrete dire che è banALE, ma Vane vede tutto senza cannocchiALE e potrebbe risultare una casino colossALE. Però c'è bisogno di una precisazione fondamentALE: voglio fare un post con rime di ALE...non è geniALE?
Potrete dirmi che è bestiALE o che sono un vegetALE, ma se non compio questa missione rischio di finire all'ospedALE anche se mi manca uno stivALE, perchè la supercazzola invernALE si trova in un clima autunnALE. VALE la pena ribadire che Buco mentALE è un blog antanista reALE, anche perchè in camera mia c'è uno scaffALE tutto stracolmo di sALE (mia caro amico leALE). Sembrerò un po'trasversALE se dico che il viALE somiglia ad un gigante ditALE universALE.
Adesso mi congedo pensando al mio pugnALE, strumento culturALE con il quALE posso fare un film sentimentALE.
Salve popolo!
Dopo il grande successo di "Come spiazzare una persona", a grande richiesta ecco a voi la nuova etichetta "come mollare una persona"!
Mi scuso per la mia prolungatissima assenza, sono imperdonabile. In mia difesa posso dire che sono stata moooooooolto indaffarata e con la testa altrove piuttosto che a voi, miei amati e scarsi lettori.
Nonostante tutto, però, non ho molto da raccontarvi, quindi credo che partirò con una delle mie classiche storielline idiote:
Quella mattina, iniziata come tante altre, Richard era intento a preparare i bagagli. Non era un giorno fra i tanti. La valigia pronta sul letto, semivuota ma con tutto il necessario, sembrava eccitata quanto lui all'idea della partenza.
"Ho preso tutto? Spazzolino, dentifricio, documenti, passaporto...." girava Richard; avanti e indietro per la stanza ripetendosi questa lista come l'ave maria, sperando di non dimenticarsi niente: era importante che ci fosse tutto.
12.30 am. Era giunta l'ora. Un ultima occhiata alla valigia. "Le sigarette le ho prese?" annuì con la testa dopo tastato la tasca della sua giacca di pelle. 12.31 am. "prima vorrei prendere un caffè". 12.47 am. Chiavi alla mano Richard raggiunse la porta e la richiuse dietro di se. Il profumo dell'erba appena tagliata, portato dall'umido vento post temporale, gli stuzzicò le narici, facendolo sorridere. Valigia alla mano si incamminò con la strana sensazione d'aver vissuto solo per quel momento.
Raggiunse la cima della collina. Da lì poteva vedere tutta la città. Si sedette. Accese una sigaretta, aspirando tutto quello che poteva. Era una giornata balla da essere vissuta. Aprì la valigia, vi tirò fuori un cuscino, lo appoggiò sull'erba umida, vi appoggiò la testa sopra e si mise a dormire.
Morale: anche per le cose più banali ci vuole una ferrea preparazione.
PS: E' uscito l'ultimo album dei Nickelback, niente a che vedere con "The state" o "Siler side up" ma è comunque meritevole d'ascolto per i fan della band canadese.
Salve popolo!
Lo so che vi manchiamo ma pazientate un po': prima o poi torneremo più operative che mai.
Come sicuramente già saprete questa settimana ci ha lasciato il Leonardo Da Vinci del XX secolo (si, Steve Jobs) e io, come sicuramente molti di voi sono in lutto.
Nonostante sia tentata di improntare la discussione d'oggi sul ricordo di quell'uomo meraviglioso mi trattengo per non annoiarvi...inoltre i giornalisti del TG sono sicuramente più bravi di me.
A proposito di TG: oggi pomeriggio ho sentito una notizia molto simpatica che cercherò di riportare il più fedelmente possibile:
Ieri Berlusconi, tornando ad Arcore nella sua splendida Mercedes, con tanto di autista in livrea, si trova imbottigliato nel traffico... ad un certo punto dice all'autista: "Ambrogio, giri in quella stradina di campagna, è una scorciatoia che facevo da ragazzo..." Subito l'autista gira nella stradina... ad un certo punto un maiale attraversa la strada, l'autista frena ma non riesce ad evitare l'animale che muore sul colpo! Allora Berlusconi si rivolge all'autista dicendo: "Vada subito in quella cascina, racconti al contadino quello che è successo e chieda quanto dobbiamo dargli di risarcimento..." L'autista corre verso la cascina; dopo qualche minuto ritorna carico di regali: prosciutti, salami, verdura, formaggi, latte fresco, uova e chi più ne ha più ne metta... Quando lo vede, Berlusconi attonito gli domanda: "Cosa fa con tutta quella roba?" E l'autista risponde: "Non lo so Presidente! Sono andato dal contadino, come Lei mi ha chiesto, e gli ho detto: Sono l'autista di Berlusconi, quel porco l'ho ammazzato io!.... e lui mi ha fatto una gran festa e mi ha regalato tutta questa roba!
Ovviamente non è successo davvero.....forse. Quello che invece è sicuramente un fatto vero è che Santoro s'è messo a fare Found raising (tradotto: chiedere soldi).
So che il nostro non è un blog politicizzato o politico o d'informazione ma ogni tanto un tuffo nel reale ci vuole...inoltre non avevo voglia d'inventare un argomento.
Salve popolo!
Per la serie "Storiellina della buona notte" ecco a voi la storia di un povero imprenditore che ha avuto un diverbio con la blasfema creatività dei pubblicitari italiani.
"Berlenga, il più noto produttore di chiodi italiano, decide che essendo la pubblicità l'anima del commercio, anche lui deve avere un mega spot.
Si reca dalla più famosa agenzia pubblicitaria, e commissiona lo spot.
"Perfetto, però per non turbare i creativi al lavoro lei potrà vedere il lavoro solo alla fine"
Il Berlenga accetta.
Il gran giorno è riunito con tutta la famiglia per la prima messa in onda su tutte le reti....
La scena si apre su uno sfondo nebbioso, poi appare una collina, tre tizi in croce, primo piano su Gesù, perfettamente inchiodato.
"Anche i Romani usavano chiodi Berlenga"
Stampa sconvolta, la Santa Inquisizione che assedia la villa del Berlenga, capi di stato inferociti continuano a telefonare...
L'imprenditore disperato richiama i pubblicitari e chiede di cambiare lo spot prima che lui venga arso sul rogo...
Una settimana dopo il nuovo spot è pronto :
la famiglia di nuovo riunita, la nonna col rosario che prega, la moglie piena di cornetti e il marito con un ferro di cavallo per mano.
La scena si apre su uno sfondo nebbioso, poi appare una collina, tre tizi in croce, primo piano su Gesù, che dopo un attimo cade al suolo.....
"Chiodi Berlenga non c'è Cristo che tenga" "
L'altra mattina, mi sono alzata. Per fortuna era domenica, non dovevo far altro che rilassarmi. Vado a tavola, mi siedo con gli altri che chiacchieravano allegramente delle solite futilità mondane, ed erano troppo impegnati per notarmi. Dopo essermi seduta assaggio quel che offriva la casa, ho deciso che era meglio non mangiare. Allora mi infilo le scarpe ed esco a passeggiare. Mi sentivo sola, come al solito. Forse più del solito. Era incontrastabile. Come se nessuno potesse colmare il grande vuoto che sentivo. Cioè.. così descritto sembra tutto nella norma. Ma oggi era molto molto più forte. Continuai a camminare, camminavo in mezzo alla folla anche se nessuno mi notava, cosa che aumentava il mio sentirmi sola. Affranta, caontinuai...effettivamente camminavo da così tanto che era stranissimo non sentire la stanchezza. Attraversai lunghe strade e simpatici sentieri di montagna. Si era fatta sera, volevo tornare indietro ma come sempre mi ero persa. Vidi delle persone, provai a chiedere indicazioni, ma mi ignorarono completamente. Allora provai a fare una telefonata. Ovviamente non prendeva. Continuai un po' scocciata in cerca di qualcun'altro a cui chiedere o qualche edificio. Niente...nessuno.. e ancora niente. Era talmente buio che sembravo immersa nel vuoto. Era decisamente meglio fermarsi. Mi sedetti.. mi addormentai. Un sonno senza sogni maledizione! Improvvisamente un urlo mi svegliò.. era un urlo fortissimo nella mia testa. Lo spazio iniziò a scorrere a velocità indescrivibile, tanto da non capire dove mi stava portando. Intanto l'urlo continuava a risuonare nelle mie orecchie. Era assordante...era mia madre! Lo spazio si fermò. Dopo qualche attimo di confusione capii che mi trovavo nella mia camera. C'era una confusione esagerata. Non l'avevo decisamente lasciata così. Poi mi decisi ad osservare cosa aveva creato tanto scompiglio. Ero lì sul letto, pallida e senza vita. Ah già l'altra notte mi ero suicidata. L'avevo dimenticato. Mi sentivo sola. Tanto sola. Pensavo che una persona che si sente sola e odia le persone, non potrà mai trovare conforto in niente. Quindi avevo combattuto la mia infelicità così. Mentre mi osservavo morta lì affianco, capìì che mi sbagliavo.. ora ero infelice, sola e morta. E non potevo tornare indietro. E così finì tutto
Salve popolo!
Vane ed io ci scusiamo per la prolungata assenza ma in questi giorni lei per una cosa ed io per un'altra, entrambe torniamo a casa solo per dormire.
Infatti, avedo attualmente da fare vi spiattello una cosa che scrissi diverso tempo fa (circa 4 anni).
L'EREMITA
Tanto tempo fa, in una terra non lontana dalla nostra, viveva un vecchio eremita.
Pochi riuscivano a vedere la profonda solitudine e la tristezza presenti nell’azzurro dei suoi occhi, e il candore dell’anziana pelle. Ma a lui non importava. Era solo. La presenza umana lo spaventava. Aveva sofferto troppo quando era in mezzo alla gente. Il mondo era corrotto e la solitudine l’unico modo per fuggire. Nella sua spoglia capanna di legno era possibile trovare lo stretto indispensabile: poca carne di cacciagione, qualche bottiglia di vino invecchiato, un piccolo tavolo di legno, delle sedie e un caminetto. Su di esso c’erano due fotografie. In una era raffigurata una donna, bella, il vento muoveva i suoi lunghi capelli neri, che tuttavia, non riuscivano a coprire quei due grandi occhi verdi. Lei era seduta su un soffice manto di neve..e sorrideva, ignara di ciò che gli sarebbe successo la sera. Nell’altra foto c’era un paesaggio primaverile. Una bambina dai biondi capelli giocava sull’altalena, il suo volto mostrava perfettamente tutta l’innocenza dell’infanzia.
Il vecchio passava ore ad osservare le foto, a ricordare i tempi in cui era un marito ed un padre felice. "Grande Felicità, così fragile, così vana…così perfetta" pensava.
Era una gelida notte invernale. Il 24 dicembre. La vigilia di Natale. Ricorrenza in cui è quasi obbligatorio essere felici insieme alla propria famiglia, ma cosa succede quando le persone più importanti della propria vita non ci sono più? Se il giorno della nascita di un bambino ti ricorda la morte?
Cosa si prova a passare trenta natali in completa solitudine? Trent’anni di non vita. Trent’anni da eremita. Il cuore di un uomo non regge più il peso. Il suicidio diventa una soluzione. L’unica via di fuga. L’unico modo d’essere felici. Così il vecchio festeggiò. Festeggiò l’anniversario della morte della sua famiglia. Festeggiò il suo nuovo inizio. Da quel giorno la casa dell’eremita divenne ancora più fredda.
Scusate ma non ho trovato nulla di più allegro :P .
Mi congedo.
-E-